Anche nella ASP di Agrigento è attivo un “Centro per i disturbi dell’alimentazione” denominato μεταβολή (Metabolé) che, tradotto dal greco significa letteralmente trasformazione.
Si tratta del terzo centro in Sicilia.
I locali del poliambulatorio sono stati benedetti dall’arcivescovo Francesco Montenegro
L’ambulatorio è composto da un team multidisciplinare di psicologi, medici, psichiatri, neuropsichiatri infantili, dietisti, infermieri e assistenti sociali adeguatamente formato dagli operatori avanzati Centri del Veneto e dell’Emilia Romagna.
“Le indicazioni ministeriali e regionali indicano nell’ambulatorio il modello organizzativo più idoneo per l’assistenza ai pazienti affetti da DCA, il punto centrale dell’intervento, perché assorbe il 70% della domanda di cura” spiega Salvatore Messina Commissario dell’Asp “e,stante l’incidenza e la gravità dei Disturbi del Comportamento alimentare, abbiamo voluto creare proprio un ambulatorio dedicato alla diagnosi, cura e trattamento di questa Patologia.”
Il team del Centro di Agrigento ha fruito di una intensa formazione, da parte degli operatori dei più accreditati Centri della Regione Veneto ed Emilia Romagna che effettuano anche la supervisione dei casi clinici.
“L’ambulatorio consta di un team multidisciplinare di psicologi, medici, psichiatri, neuropsichiatri infantili, pedagogisti,dietisti, infermieri ed assistenti sociali, è allocato presso il Presidio Ospedaliero San Giovanni di Dio per poter fruire delle consulenze dei vari reparti” chiarisce il Direttore Sanitario, dr. Alfredo Zambuto “L’accesso al centro è libero, gratuito e, su richiesta, anche in anonimato come previsto per l’utenza dei Sert, di cui i disturbi alimentari fanno parte; l’ambulatorio μεταβολή è il terzo Centro dell’Isola.”
La direzione strategica della Asp ha affidato al Servizio di Psicologia, responsabile la dott.ssa Valeria Marchica, il compito di organizzare il Centro, di concerto con il Dipartimento di Salute Mentale. “Non bisogna sottovalutare il dato sommerso difficilmente censibile per la frequente negazione della patologia da parte degli utenti e dei loro familiari” spiega la Psicologa “ Il tempo è un fattore determinante: dopo 3 anni i DCA tendono alla cronicità (fenomeno che interessa il 30% dei malati), ma solo il 15% dei malati giunge per tempo alla diagnosi; infatti gli studi evidenziano che con diagnosi precoce e cure appropriate le prospettive di guarigione arrivano al 70% per la bulimia e al 90% per l’anoressia.”
In Italia sono 2-3 milioni le persone affette da DCA, in prevalenza giovani (il 5% delle donne tra i 13 e i 35 anni), su 10 adolescenti colpiti da anoressia, 1 muore; bambini (il 21% delle femmine, il 15% dei maschi tra gli 11 e i 17 anni), e adulti (il 20% ha più di 35 anni).
I disordini alimentari, di cui anoressia e bulimia nervosa sono le manifestazioni più note e frequenti, sono diventati nell’ultimo ventennio una vera e propria emergenza di salute mentale per gli effetti devastanti che hanno sulla salute e sulla vita di adolescenti e giovani adulti. Se non trattati in tempi e con metodi adeguati, i disordini alimentari possono diventare una condizione permanente e, nei casi gravi, portare alla morte, che solitamente avviene per suicidio o per arresto cardiaco.