E’ in corso alle Fabbriche Chiaramontane di Agrigento l’allestimento di Sarnari. Frammenti [20 aprile > 23 giugno], la prima antologica dedicata appunto ai frammenti, il ciclo più importante di Franco Sarnari, romano di nascita e siciliano d’adozione (vive a Scicli, nel ragusano, dal 1971). Il vernissage inaugurale, alla presenza del maestro che nel marzo scorso ha compiuto 80 anni, è in programma per le ore 18 di sabato 20 aprile. L’ingresso è gratuito.
La mostra, organizzata dall’associazione Amici della Pittura Siciliana dell’Ottocento, vede la cura di Lorenzo Canova in collaborazione con Antonio Sarnari e, sotto le volte degli antichi opifici di pertinenza della Chiesa di San Francesco (XIV sec.) – sede dal 2001 delle FAM (Fabbriche Chiaramontane Arte Moderna) – vedrà scorrere cinquanta opere che ripercorrono mezzo secolo di produzione del maestro romano riconosciuto dalla critica tra i maggiori pittori italiani del secondo Novecento. Di scena dettagli di corpi e primissimi piani, come fotogrammi intimi fra amanti, per un silenzioso e vibrante racconto sull’amore: un ciclo pittorico, quello dei Frammenti, oggetto di studio anche da parte di numerosi e importanti critici tra cui Lorenza Trucchi, Giovanni Carandente, Roberto Tassi, Marco Goldin, Vittorio Sgarbi, Fabrizio D’Amico, Guido Giuffrè e molti altri, presenti nella lunga antologia critica di supporto alla mostra.
Tra le cinquanta opere alle FAM figurano il famoso trittico Sull’Amore del 1966-67 (di 130×330 cm) che genera l’indagine critica di Canova sui Frammenti; e ancora Studio di Prospettiva: Frammento Umano del 1977, esposto alla Biennale di Venezia del 1988 nella sala esclusiva dedicata a Sarnari; ma anche il grande Frammento del 2012 (4,5 metri), esposto nello scorso ottobre a Washington, in occasione della personale dove il maestro è stato introdotto da David Gariff, critico e docente della National Gallery.
“L’esposizione alle Fabbriche Chiaramontane – spiega il curatore e critico d’arte Lorenzo Canova – prende spunto da Sull’amore del 1966-1967, dove le figure femminili nude compaiono ancora a mezzo busto. In seguito per Sarnari diverranno oggetto di una variazione seriale: il corpo viene frammentato in primissimi piani di matrice fotografica dipinti con una raffinata tecnica di neo-impressionismo puntinista, una rivisitazione consapevole e innovativa delle esperienze francesi, da Monet a Seurat e del loro sviluppo nell’opera di due grandi artisti italiani del novecento come Boccioni e Balla”.
Alla mostra di Agrigento, organizzata dall’associazione Amici della Pittura Siciliana dell’Ottocento, è dedicato un catalogo, prodotto dalle Fabbriche Chiaramontane, con il saggio del curatore Lorenzo Canova, docente di Storia dell’Arte Contemporanea (Università del Molise), e una raccolta di interventi critici su questo celebre ciclo pittorico di Sarnari. Sponsor dell’evento Elenka e Guadagni s.p.a.
Gli spazi delle Fabbriche Chiaramontane di Agrigento sono aperti da martedì a domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20. Chiusi i lunedì e i rossi di calendario. L’ingresso è gratuito.