Continuano le visite della stazione ferroviaria di Porto Empedocle C.le, da parte di comitive di appassionati di tutto il mondo. Dopo la delegazione di inglesi arrivata ai primi di ottobre, questa volta è stato il turno di circa 50 tedeschi, appartenenti al Deutsche Gesellschaft für Eisenbahngeschichte, attualmente in vacanza in Sicilia, alla scoperta del nostro patrimonio ferroviario.
Il gruppo di appassionati, che ha pernottato ad Agrigento, ha voluto visitare la stazione di Porto Empedocle nonostante l’impossibilità di raggiungere il sito via ferrovia, a causa di uno smottamento che da quasi due anni impedisce il transito dei treni lungo la “linea dei templi”, noleggiando un autobus, alla stessa maniera dell’altra comitiva di inglesi. La stazione di Porto Empedocle C.le è uno delle ultime aree ferroviarie a conservare, quasi intatte, preziose testimonianze di archeologia ferroviaria, in particolare per quanto concerne le infrastrutture ancora esistenti, ed il piano binari storico risalente al 1800. Particolare interesse ha suscitato nei visitatori, la presenza dei resti del vecchio binario a scartamento ridotto, che collegava Porto Empedocle con Castelvetrano, che recentemente i soci di Ferrovie Kaos hanno ripulito da detriti e calcinacci riportandolo alla luce.
Dall’inizio del 2013, nonostante la sospensione dell’esercizio ferroviario sulla linea “Agrigento Bassa – Porto Empedocle”, oltre 2000 persone hanno raggiunto e visitato l’ottocentesca stazione ferroviaria. “Auspichiamo – dicono i dirigenti di Ferrovie Kaos – in un celere ripristino della linea ferroviaria, per consentire a studenti e turisti, di poter raggiungere Porto Empedocle direttamente in treno”.
“Per i prossimi mesi abbiamo già ricevuto richieste di partecipazione da parte di numerosi gruppi e comitive- disposte anche al noleggio di materiale storico – per un totale di oltre mille unità, che potrebbero tranquillamente quintuplicare in caso di riattivazione del servizio. Da parte nostro continueremo il nostro lavoro di valorizzazione del sito arricchendolo la già ampia collezione di reperti e cimeli raccolti negli anni”, conclude Ferrovie Kaos.