Dopo il nuovo scandalo che coinvolge l’Ars, con 97 deputati indagati per illecito utilizzo dei fondi destinati ai gruppi parlamentari nelle ultime due legislature, il Codacons affila le armi legali.
“Ovviamente – spiega il Segretario Nazionale Francesco Tanasi – i soldi spesi dai deputati per gioielli, vacanze, auto, borse griffate e biancheria intima dovranno essere restituiti fino all’ultimo centesimo ai cittadini, trattandosi di risorse che i siciliani hanno versato alle casse pubbliche. Con pazienza attenderemo l’esito dell’inchiesta e, una volta accertati gli illeciti e le responsabilità, avvieremo una azione legale contro i singoli deputati, per far restituire loro il maltolto attraverso i propri beni personali”.
“Non ci fermeremo davanti a nulla – prosegue Tanasi – e, laddove necessario, siamo pronti a togliere anche le case a chi ha utilizzato milioni di euro dei cittadini per spese private, così da restituire i soldi ai siciliani i quali, anche a causa di tali sperperi, risultano i cittadini più poveri d’Italia”.