“Serve una collaborazione urgente per la salvaguardia della pubblica incolumità”. A richiederla attraverso una nota inviata alla Prefettura di Agrigento, alla Protezione civile provinciale, a quella regionale, e agli Assessorati regionali competenti, è il sindaco di Raffadali Giacomo Di Benedetto. A preoccupare il capo dell’Amministrazione è il pericoloso stato di degrado e di abbandono in cui versa il centro storico del paese. “Centinaia di fabbricati si trovano in una grave situazione di stabilità – aggiunge il sindaco – gran parte è stata abbandonata e da tempo non riceve alcun intervento di conservazione. Per di più, molti immobili ricadono in una zona soggetta a vincolo Pai di rischio idrogeologico classificato R4. L’amministrazione, cosciente dell’allarmante quadro, ha cercato, nonostante l’insufficienza di risorse umane, economiche e di mezzi, di affrontare la problematica, istruendo un’apposita unità di progetto all’interno del settore protezione civile del Comune. L’ufficio competente ha dato impulso al censimento e verifica delle ordinanze, che puntualmente sono rimaste non ottemperate, e alla emissione di ulteriori ordinanze contingibili ed urgenti per la messa in sicurezza degli immobili interessati, atti a mitigare la situazione di pericolo con chiusura del transito in diversi quartieri e con sgombero di alcune abitazioni. Quasi tutte sono rimaste inevase per una serie di motivazioni. Diciamo subito che si tratta di fabbricati ubicati in quartieri pressoché abbandonati, di difficile accesso con mezzi meccanici e per i quali diventa complesso anche la ricerca dei proprietari. Poi c’è la messa in sicurezza, che spesso richiede costi rilevanti, e comporta nella maggior parte dei casi la totale demolizione dei manufatti, andando ad interessare i fabbricati contigui, magari non oggetto di ordinanze. Si concretizza così un contesto di immobilismo e di inerzia dei proprietari, rispetto al quale la legge impone l’intervento dell’amministrazione, chiamata a sostituirsi ai privati. Ma il Comune, privo di adeguato personale e di sufficienti risorse e mezzi, non è in grado farlo. Da qui allora – sottolinea il sindaco – il mio grido di aiuto. Che si mobilitino i livelli superiori attraverso un’azione integrata e coordinata tra la Provincia, la Prefettura, la Regione fino ad un eventuale coinvolgimento dello Stato. Chiedo a tutti, prima che ci scappi il morto, una fattiva collaborazione per porre rimedio a questa emergenza, mettendo a disposizione, di questo Comune, personale competente, mezzi idonei e risorse economiche che consentano almeno una mitigazione del rischio e che possano nel tempo portare ad un definitivo epilogo della vicenda” – conclude Giacomo Di Benedetto.