Ad iniziativa delle associazioni datoriali e delle forze sociali della provincia, si costituisce alla Camera di Commercio di Agrigento il Tavolo Europa.

Con una lettera indirizzata alle associazioni datoriali e alle forze sociali della provincia di Agrigento, il Presidente della Camera di Commercio Vittorio Messina ha formalmente invitato i rispettivi destinatari a segnalare le figure tecniche che andranno a comporre il Tavolo Europa, facendo seguito all’impegno collegialmente assunto nel corso del Tavolo di lavoro del 14 gennaio alla presenza del Prefetto Nicola Diomede.
In quella occasione, tutti i partecipanti avevano infatti evidenziato come l’attuale momento di difficoltà debba rafforzare quell’idea di collaborazione che può consentire di condividere con i protagonisti del territorio la svolta culturale di cui ha bisogno la provincia di Agrigento.
In questo senso, l’obiettivo primario indicato dalle forze sociali ed imprenditoriali, alla presenza del prefetto di Agrigento, era stato quello di ricreare la fiducia, offrendo obiettivi perseguibili e strumenti per realizzarli, per cogliere tutte le opportunità che offrono le logiche alternative ai flussi di finanza derivata, sempre più esigui.
Al fine di costituire l’auspicato Tavolo Europa, strumento operativo per sopperire al deficit progettuale che spesso non consente al territorio agrigentino di cogliere le opportunità offerte dai bandi finanziati con le risorse comunitarie, ogni organizzazione presente al Tavolo è stata sollecitata a segnalare quelle professionalità che per competenza e disponibilità possono assicurare un contributo tecnicamente idoneo al raggiungimento di risultati concreti.
“Nella consapevolezza che di fronte alla necessità di trovare strade nuove occorre mettere in campo le energie migliori per sapere affrontare e vincere la sfida del cambiamento – scrive Vittorio Messina nell’ultima parte della lettera – ritengo che la strada intrapresa può anche rappresentare un modo per investire sui giovani ed attrezzarli alle sfide del futuro, rendendoli coscienti di essere gli eredi di una grande tradizione culturale”.