AGRIGENTO – I consiglieri comunali del gruppo O.P.C.A. Mallia, Gibilaro, Cirino, Vassallo e Vaccarello, hanno presentato al Sindaco un’interrogazione, da discutere oralmente in un’apposta seduta del Consiglio comunale, il cui testo si riporta integralmente:
“Al cimitero di Bonamorone è stata conferita la magnifica denominazione di monumentale, perché il sito ricade in un’area di notevole interesse pubblico e assoggettata al vincolo archeologico di zona di inedificabilità assoluta, dichiarato saturo da molto tempo e per tale ragione è stata pianificata la costruzione del cimitero di Piano Gatta.
Si apprende, però, con sommo rammarico, la denuncia puntuale e articolata, fatta da taluni organi di informazione, relativamente alle condizioni deprimenti in cui verserebbe il cimitero di Bonamorone.
Ritenuto doveroso riportare testualmente alcuni passaggi significativi, per certi versi anche mortificanti e cioè: “Chi va al cimitero di Bonamorone vede sempre una decina di cantieri aperti; ci sono tombe che si elevano, si allargano, si sfiancano pur di creare nuovi posti”. O ancora: “Una bolgia di cemento, le bare vengono posate su due traverse di ferro in modo assolutamente precario, molte di queste sono immerse nell’acqua con tutte le conseguenze che possiamo immaginare. In alcuni casi le bare pur di fare largo, vengono poste in posizione verticale”.
Considerato che viene rappresentata una situazione più che da terzo mondo, con tutto il rispetto per le tradizioni dei popoli che vivono nei paesi poveri e sottosviluppati si dice ancora (e la cosa potrebbe assumere profili da affrontare in altre sedi) che: “Ad aggravare questo stato di cose ci mette lo zampino anche il Comune”; vista l’inaudita gravità dei fatti che, qualora accertati, mortificherebbero il decoro, la dignità e la memoria dei nostri cari, si chiede al Sindaco di conoscere se quanto rappresentato sia vero e, in caso di accertamenti con esito positivo, quali misure intenda intraprendere al fine di ristabilire quelle condizioni di dignitosa normalità che salvaguardino gli interessi della collettività agrigentina”.