Il Comune chiede a Telecom Italia di sospendere i lavori di realizzazione dell’impianto di telefonia cellulare su un terreno ubicato ad Agrigento in via San Salvatore nella frazione di Montaperto.
Il diniego all’istallazione dell’impianto è stato comunicato alla Telecom con una nota nella quale, tra l’altro, si fa rilevare la contrarietà della popolazione della località interessata, manifestata sia dando vita ad un pubblico ed affollato corteo sia attraverso la massiccia astensione dalla partecipazione al voto, nelle recenti elezioni europee.
Nella nota del Sindaco facente funzione, Piero Luparello, viene ricordato che le ripetute richieste della popolazione sono state, in più incontri e riunioni, anche alla presenza del Prefetto, rappresentate ai tecnici della Telecom, a cominciare dalle preoccupazioni per la scelta del sito ricadente nel centro abitato.
Il massiccio movimento di opinione, peraltro condiviso dall’Amministrazione comunale e da ampi settori del Consiglio comunale, ha spinto a richiedere di considerare altri siti e le proposte avanzate dalle rappresentanze dei cittadini di Montaperto sono state considerate dalla società telefonica tecnicamente non idonee o ricadenti in aree vincolate e l’ultimo tentativo fatto in un incontro tra i tecnici del Comune e della Telecom non ha sortito alcun effetto o soluzione.
“Va considerato che Montaperto – sostiene Luparello nella lettera – è un borgo a pochi chilometri da Agrigento, abitato da qualche centinaio di persone, ed è un’area d’interesse archeologico e paesaggistico, conservato perfettamente e proiettato quale luogo di espansione di alta qualità urbana. In tale contesto un traliccio di oltre 25 metri all’interno del suo perimetro costituirebbe una minaccia alla salute dei cittadini ed un elemento di grave offesa al paesaggio.”
“Quindi – scrive il Comune a Telecom – pur avendo massima attenzione per le attività della società telefonica, si ritiene che sia necessario valutare la possibilità di un’autonoma e responsabile scelta di sospendere i lavori dell’installazione dell’impianto suddetto per ricercare una diversa collocazione e predisporre un nuovo progetto di sviluppo che contemperi le necessità aziendali di copertura dell’area con le preoccupazioni della popolazione.”