– Sono più di 5 milioni nel mondo i bimbi nati grazie alla fecondazione assistita dal 1978, l’anno di nascita del primo bebè in provetta. Il 10-15% delle coppie fa i conti con problemi di infertilità e il ricorso ai trattamenti di Pma è aumentato in modo impressionante negli ultimi 10 anni. Questi i dati illustrati all’Eshre 2014, il Congresso della Società europea di riproduzione umana ed embriologia, in corso a Monaco di Baviera.
L’Europa guida la classifica mondiale, con il 55% dei cicli effettuati: nel 2011 ne sono stati eseguiti quasi 600 mila (588.629) in 33 Paesi del vecchio continente, decisamente di più rispetto ai circa 152 mila degli Stati Uniti e ai 66.347 cicli di Australia e Nuova Zelanda. L’Italia è fra gli Stati europei più attivi, con 63.777 cicli di fecondazione assistita nel 2011, dopo Francia (85.433), Germania (67.596) e Spagna (66.120). Anche nei Paesi in via di sviluppo si ricorre sempre più alla provetta per avere un bebè: negli ultimi anni il numero dei cicli è aumentato del 5-10% l’anno e questa crescita, sottolineano gli esperti, non mostra segni di rallentamento.
Ogni anno, nel mondo, grazie alla fecondazione assistita nascono 350 mila bambini, a fronte di 1,5 milioni di cicli di trattamento eseguiti. In Belgio, Repubblica ceca, Danimarca, Estonia, Islanda, Norvegia, Slovenia e Svezia – dove c’è una maggiore disponibilità di accesso a queste tecniche – più del 3% dei neonati è ormai concepito in provetta. Negli Stati Uniti i bebè da procreazione medicalmente assistita, invece, sono al di sotto dell’1% delle nascite.
Negli States è ancora alto il numero di parti gemellari dovuti ai trattamenti, ben il 30%, di cui un 2,5% dà alla luce 3 o più gemelli. In Europa si è passati dal 26,9% del 2000 al 19,4% nel 2011: le cifre riflettono la tendenza crescente a ridurre il numero di embrioni impiantati per trattamento.
Nel 2011, infine, in Europa le percentuali di successo, cioè di una gravidanza dopo trasferimento di embrione, sono state del 33,2% dopo la fecondazione in vitro, del 31,6% dopo l’Icsi, del 23,4% dopo l’impianto di embrioni congelati e del 47,5% con donazione di ovociti. Il maggior numero di gravidanze si ottiene nelle donne con meno di 35 anni, il maggior numero di trattamenti è effettuato fra i 30 e i 39 anni.