Riceviamo e pubblichiamo, una lettera aperta, inviataci dal  tifoso Mimmo Raneri

“Sono Mimmo Raneri sportivo e tifoso dell’Akragas calcio, essendo un contribuente della società (perché pago il biglietto) voglio esprimere la mia modesta opinione in merito ad alcune scelte societarie, che da tifoso poco condivido. Il Trapani calcio, società seria e competente, ha sposato un progetto con il tecnico Roberto Boscaglia credendoci fino in fondo, e i risultati sono stati lusinghieri. La società granata col lui in panchina ha scalato dalla serie D, fino allo storico campionato di serie B sfiorando la passata stagione i play off per la massima serie. Un esempio che i dirigenti dell’Akragas non hanno voluto seguire. Il percorso intrapreso con Pino Rigoli lo vedevo, e non solo io, come una fotocopia molto chiara. Anche l’Akragas voleva progettare con Rigoli, professionista serio, amante del bel gioco e dello spettacolo. Con Rigoli, l’Akragas era riuscita a portare bambini e donne allo stadio, oggi purtroppo la società è entrata in un vicolo cieco. Forse per la troppa foga o inesperienza. Mi chiedo come mai un calciatore come Alessandro Noto, serio, talentuoso e di grande spessore tecnico, oltretutto esperto della categoria visti i 5 anni disputati ad alti livelli in serie D, inserito tra i migliori top 11 della quarta serie chiamato da Sottil per un eventuale ripescaggio in lega pro, è stato accantonato per fare spazio agli ultimi arrivati? Noi non conosciamo Betta come grande traghettatore, conoscevamo mister Rigoli per il grande lavoro svolto. Per quanto riguarda Noto sarebbe stato opportuno e giusto valorizzare il prodotto del nostro territorio. Penso che il calcio che ci ha fatto divertire sia finito e quindi personalmente non mi viene la voglia di tornare allo stadio Esseneto”.

Mimmo Raneri 

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