Pazienti cardiopatici e farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS): una relazione pericolosa quando a essere trattate sono forme di dolore cronico e il rischio di uso improprio è molto alto. L’abuso di antinfiammatori è, infatti, una pratica tutta italiana, tanto da porci tra i primi Paesi al mondo per l’impiego di questi farmaci. Tuttavia, i segnali di un’inversione di tendenza non mancano. Come dimostra il progetto CardioPain. Nato presso il nosocomio di Roccadaspide (SA) – che ha predisposto un monito esplicito circa l’uso di FANS e inibitori selettivi della COX-2 nella scheda di dimissione ospedaliera dei pazienti cardiopatici – successivamente implementato da diverse strutture di Piemonte, Calabria e Lazio, oggi CardioPain arriva anche ad Agrigento, con un’importante differenza: qui a sposarlo non è semplicemente l’Ospedale ma, primo caso in Italia, tutto l’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia. A sancire ufficialmente l’adesione al progetto, un evento formativo organizzato dall’OMCeO per sabato 20 settembre, al quale prenderanno parte oltre 400 clinici provenienti da diverse discipline: “Il dolore: riconoscimento, valutazione e gestione; l’Ordine dei Medici di Agrigento e il progetto Cardiopain”.
I FANS e gli inibitori selettivi della COX-2 sono farmaci antinfiammatori il cui impiego, secondo la letteratura scientifica e le più recenti indicazioni delle Autorità regolatorie, andrebbe limitato al dosaggio minimo efficace e al più breve tempo possibile. Questo a causa degli effetti collaterali a livello cardiovascolare, epatico, renale e gastrointestinale che un loro utilizzo cronico può indurre. Secondo la nota n. 66 dell’AIFA, FANS e COXIB sono controindicati nei pazienti interessati da scompenso cardiaco moderato e grave, cardiopatia ischemica, patologie cerebrovascolari e arteriose periferiche. “Ciononostante, il consumo di questi farmaci si mantiene ancora elevato nel nostro Paese”, dichiara il dr. Giuseppe Augello, Presidente OMCeO Agrigento. “Secondo un recente Rapporto OSMED, quasi il 4% dei soggetti a rischio cardiovascolare fa un uso improprio di FANS, assumendoli per oltre 90 giorni all’anno. Nel Sud tale percentuale è più elevata, arrivando a superare il 5%; in particolare, in Sicilia e nella nostra Provincia, è ragionevole ipotizzare che questo valore salga oltre il 10%”.
“Sono orgoglioso – prosegue Augello – che l’Ordine dei Medici di Agrigento sia il primo in Italia ad aderire a CardioPain. Il progetto verrà implementato innanzitutto con un evento formativo, sabato 20 settembre, rivolto trasversalmente a tutte le discipline mediche e odontoiatriche, ai medici ospedalieri ma anche a quelli sul territorio, considerando che l’80% delle patologie croniche viene gestito proprio a questo livello. Il nostro auspicio è ‘convertire’ un numero crescente di professionisti all’appropriatezza terapeutica nella gestione del dolore cronico, argomento su cui l’Ordine ha più volte dimostrato il proprio impegno. Inoltre, anche il nuovo Codice Deontologico, recentemente approvato dal Consiglio Nazionale della FNOMCeO, riporta in più articoli l’obbligo del professionista alla cura della sofferenza”.
“Il progetto CardioPain è in linea con quella politica sanitaria di tutela della salute, promossa dall’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Agrigento, che stimola e incoraggia le Aziende Ospedaliere e le strutture di Terapia Antalgica ad applicare le note direttive dell’AIFA”, evidenzia il dr. Geraldo Alongi, Componente della Commissione Cure Palliative e Terapia del Dolore FNOMCeO, Presidente regionale della Società italiana di Cure Palliative (SICP), oltre ché Vice Presidente dell’OMCeO di Agrigento. “Tali note nascono come strumento di governo per la spesa farmaceutica ma sono anche un mezzo per assicurare l’appropriatezza d’impiego dei medicinali, orientando le scelte terapeutiche a favore di molecole più efficaci. CardioPain ha lo scopo di verificare, discutere e rendere note le problematiche correlate all’uso dei più comuni antidolorifici, soprattutto nei pazienti con patologie cardiovascolari. Va sottolineato il fatto che Agrigento, rispetto a molte altre realtà italiane, è già molto avanzata nella lotta alla sofferenza, ha infatti da tempo avviato la propria rete provinciale di terapia del dolore, con relativi percorsi diagnostici terapeutici assistenziali (pdta)”.
“Se nel trattamento del dolore cronico da cancro – continua Alongi – l’uso degli oppioidi è considerato imprescindibile, è invece più recente l’estensione di un simile approccio a patologie dolorose non oncologiche. Questo perché fattori culturali e sociali hanno limitato il corretto uso degli analgesici oppiacei, mentre dovrebbe essere rinforzata l’idea che, anche in caso di dolore medio-grave, è assolutamente corretto privilegiare l’impiego di farmaci oppioidi che garantiscono, da un lato, maggiore efficacia e tollerabilità e, dall’altro, minori effetti collaterali. CardioPain Agrigento è dunque un progetto innovativo, di ampio respiro scientifico e in linea con quanto stabilito dalla nota 66 AIFA. Non stupisce, quindi, il plauso dell’Ente che parla di un ‘meritevole esempio di quella collaborazione fattiva tra Medico prescrittore e Autorità regolatoria da sempre auspicata’. Non si può prescindere, quindi, dalla collaborazione con i Medici, che sono i veri protagonisti, insieme al paziente, delle scelte prescrittive e d’uso dei farmaci”.