Diciamocelo chiaramente: nessuno tra i tifosi akragantini oggi sarà dispiaciuto più di tanto per l’eliminazione dalla Coppa Italia. Il 3 a zero rimediato in casa dal Monopoli (errori arbitrali a parte), rappresenta l’eliminazione da una competizione che non rappresenta altro che dispendio di energie fisiche ed economiche. L’esperienza dello scorso anno insegna. Il campionato è un’altra cosa.
Ciò che farà preoccupare gli sportivi, sono le parole pronunciate da mister Feola a fine partita: “Mi dispiace per la sconfitta ma è una partita che mi ha fatto capire alcune cose…” e ancora: “ne parlerò con la società. Un bagno di umiltà, questo dobbiamo fare. Mi siederò al tavolo con la dirigenza, urgono provvedimenti. Siamo tutti in discussione. Pensavo di trovare una situazione migliore, mi sono dovuto ricredere”.
Su cosa o su chi si è dovuto ricredere il Mister? E’ naturale che il primo pensiero vada sui giocatori. Sicuramente alcuni sono scontenti di giocare poco (chi non lo sarebbe), ma in campo si scende in 11. Alcuni hanno deluso le attese, il nervosismo ha pesantemente intaccato le prestazioni della squadra, troppe espulsioni, i clamorosi errori sotto porta hanno determinato i risultati facendo avvicinare pericolosamente gli avversari maggiormente accreditati alla lotta per la conquista della Lega Pro, l’Agropoli di Pino Rigoli, che ha rosicchiato, domenica dopo domenica, diversi punti ai biancazzurri.
Il mercato tra qualche giorno aprirà i battenti: ci vorrà poco a capire su chi o su cosa Feola si è dovuto ricredere.
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