L’Ufficio Gare della Provincia Regionale di Agrigento, oggi Libero Consorzio Comunale, ha aggiudicato la gara per l’affidamento, mediante cottimo fiduciario, del servizio di abbattimento e smaltimento delle palme del Giardino Botanico e della sede di Via Esseneto dell’Ente colpite dal Punteruolo rosso. Si tratta di quindici esemplari in tutto, uno dei quali nella sede di Via Esseneto. La gara è stata aggiudicata provvisoriamente alla ditta Vivai Natura Verde di Ignazio Tavormina con sede a Ribera, che ha offerto un ribasso del 35,71% sull’importo a base d’asta (3.500 euro oltre Iva al 22%), per un importo netto di euro 2.250,15 più Iva.

La necessità della rimozione e conseguente smaltimento delle palme era stata determinata in quanto la presenza di esemplari morti sarebbe risultata pericolosa per la pubblica incolumità, ed è finalizzata anche a limitare la diffusione del parassita responsabile di vere e proprie devastazioni in tutta la Penisola.

Purtroppo, come chiarito più volte da entomologi e biologi che hanno ben studiato e approfondito le cause dell’invasione del coleottero, il problema Punteruolo ha assunto i toni di una vera emergenza nazionale. La lotta effettuata con i fitofarmaci ha dato risultati abbastanza discontinui, soprattutto per l’enorme diffusione delle varie specie di Palme maggiormente attaccate dal parassita. In ossequio alle linee guida emanate dal Ministero della Salute per contrastare la diffusione del punteruolo, la Regione Siciliana aveva emanato un piano di azione per il contenimento e l’eradicazione del parassita, al quale la Provincia aveva a suo tempo aderito.

Il problema era stato affrontato con tempestività, e non soltanto per cercare di salvaguardare gli esemplari del Giardino Botanico. In questo senso la Provincia si era fatta carico di alcuni incontri con i Sindaci di tutti i Comuni dell’Agrigentino per definire un’azione unitaria di prevenzione e di lotta contro le infestazioni delle Palme. Un’iniziativa alla quale sarebbe dovuta seguire un’azione unitaria degli enti pubblici e dei privati, rivelatasi invece frammentaria e di conseguenza poco efficace sia sul piano del trattamento che dello smaltimento delle palme attaccate.

Va infatti evidenziato che, oltre all’abbattimento delle palme morte o comunque compromesse in vitalità e stabilità (ricordiamo i recenti fatti di cronaca che hanno portato al crollo di maestosi esemplari con danni e purtroppo in un caso anche la morte di un cittadino a Catania), è fondamentale il corretto smaltimento dei resti per evitare, ad esempio, che uova, larve, pupe o gli stessi adulti appena sfarfallati si diffondano in ambienti non ancora interessati dal parassita. Lo stesso Assessorato Regionale all’Agricoltura ha raccomandato, con una nota inviata a Sindaci, Provincia e Prefetto, di prestare la massima attenzione alla pubblica incolumità in caso di accertata infestazione, adottando tutti i provvedimenti previsti dalla normativa, incluso l’abbattimento.

Tutte le Palme del Giardino Botanico sono state attentamente monitorate negli ultimi anni su azione del funzionario tecnico responsabile l’agronomo Giovanni Alletto, unitamente all’unità operativa n. 64 dell’Assessorato Regionale all’Agricoltura (controlli fitosanitari e del settore vivaistico).

I trattamenti effettuati con regolarità e con principi attivi estremamente efficaci hanno consentito di salvare la maggioranza degli esemplari, ma ovviamente non hanno potuto impedire che il punteruolo attaccasse alcune palme, provocandone la morte. E’ un’emergenza nazionale, come detto, e se si pensa che il paesaggio di intere città siciliane, e non solo, è stato completamente stravolto a causa delle distruzioni di migliaia di palme, era impensabile che il giardino botanico potesse costituire una sorta di nicchia indenne dall’azione di un parassita le cui popolazioni hanno dimostrato non solo di espandersi con impressionante rapidità ma anche di resistere, ove effettuati, ad alcune fasi del trattamento antiparassitario, come invece preteso da alcuni organi di stampa, con i quali comunque non si può non concordare sulla necessità di azioni che vedano coinvolti tutti gli organismi interessati. In questo senso la Provincia, seppur con le esigue risorse a disposizione, intende produrre, come sempre, il massimo impegno.