Torna nella sua provincia d’origine, il giornalista e scrittore Carmelo Sardo, volto notissimo della tv, Vice Caporedattore del Tg5 Mediaset pluripremiato in questi ultimi mesi dopo l’uscita del suo ultimo lavoro “Malerba” scritto con Giuseppe Grassonelli. Il libro edito dalla Mondadori sarà presentato lunedì 22 dicembre 2014 alle 18 presso il Palazzo Ducale Tomasi di Lampedusa a Palma di Montechiaro nel corso di un evento, promosso da Massimo Balistreri e fortemente voluto dall’Amministrazione Comunale con il testa il sindaco Pasquale Amato e l’Assessore alle politiche giovanili, Vincenzo Salerno.
A coordinare i lavori sarà Francesco Pira, sociologo, giornalista e docente di comunicazione all’Università di Messina. Introducono il sindaco, Pasquale Amato, e la Dirigente del Liceo Scientifico Statale “G.B. Odierna”, Milena Siracusa.
Dopo una conversazione tra Pira e Sardo sul volume, ma anche sul successo ottenuto, i tanti premi ricevuti e l’interesse di tantissime case editrici estere a ripubblicarlo in varie lingue, gli studenti del Liceo Odierna, guidati dalla Direttrice della Biblioteca “Giovanni Falcone” Provvidenza Maria Mogavero, leggeranno dei passi del libro.
Sempre gli stessi studenti saranno i discussant della presentazione con domande sulla storia raccontata da Sardo e Grassonelli.
Il Libro
“Malerba”, erba cattiva: lo chiamavano così a Porto Empedocle, dove è nato nel 1965. La sua storia comincia quando, ragazzino, viene spedito in Germania a lavorare. La Sicilia sembra lontanissima, ma il destino lo richiama. Di passaggio al paese, resta ferito nella strage con cui Cosa Nostra comincia lo sterminio dei suoi parenti per regolare vecchi conti. E presto scopre che a un suo amico è stato affidato il compito di uccidere anche lui. È il momento di passare al contrattacco, rinunciando a tutto, anche all’amore, per sopravvivere. E la totale sfiducia nello Stato lo spinge a fare da solo. Questa è la storia di Giuseppe Grassonelli, arrestato a 26 anni e da allora rinchiuso in carcere senza speranza di uscirne. È condannato per omicidi commessi tra la fine degli anni ’80 e i primi anni ’90. Nelle sentenze i giudici scrivono che “l’imputato ha ucciso persone che avevano sterminato la sua famiglia”, riconoscendogli di aver agito per vendetta. Grassonelli non ha mai negato la propria colpevolezza né accettato di collaborare con la giustizia, per questo la condanna all’ergastolo ostativo non gli consente di beneficiare di alcun permesso. In carcere è entrato semi-analfabeta, oggi è laureato in lettere e filosofia all’università Federico II di Napoli, con 110 e lode. Quando ha deciso di raccontare la sua storia, si è affidato al giornalista siciliano che, fin da quand’era un giovane cronista, aveva seguito la sua vicenda.