Lontano da Agrigento, solo per il momento, l’On. Marco Marcolin candidato sindaco alle prossime amministrative, è attualmente impegnato in Parlamento dove attualmente si lavora alacremente. Chiamato telefonicamente non disdegna affatto di rispondere alle nostre domande, soprattutto alla luce dei nuovi eventi agrigentini.

On. Marcolin, la Lega dei Popoli sembra allargarsi a macchia d’olio. Il leader Matteo Salvini sta facendo un gran lavoro e non esita un solo istante a dichiarare che la Lega Nord di una volta di errori ne ha commessi…

“E’ chiaro che la Lega Nord ha fatto degli errori. Errori nati dal fatto che quando nasce qualcosa di nuovo c’è sempre un qualcosa di eclatante. L’errore imperdonabile è stato il giochicchiare con la storiella del sud sottovalutandone le potenzialità. L’Italia è una e deve essere salvata nella sua unità; Salvini ha perfettamente sposato questa sintonia e i risultati si vedono. Eccome se si vedono! Il sud è formato dal popolo e ricordo che i popoli sono i sovrani della terra”. 

Seppur quasi retorica, la domanda è d’obbligo: perché la scelta di Agrigento e non altre città italiane dove magari ci sono Comuni che stanno meglio di quello agrigentino?

“Sa che a volte questa domanda me la pongo anche io? Credo che molta valenza abbiano i meravigliosi posti che la storia ha lasciato in questo lembo di terra. Una terra definita dagli dei l’unico posto terrestre dove potessero vivere gli dei. Non capisco perché non dovrei viverci io!”

Le danze, ad Agrigento, cominciano ad aprirsi in modo più chiaro. E’ vero che alcuni candidati, come lei, già lavorano da molto tempo, ma oggi con l’ufficialità della candidatura di Lillo Firetto la partita ha un vero e proprio inizio.

“Sono venuto ad Agrigento alcuni mesi addietro perché volevo capire se gli agrigentini avessero accettato l’uomo del nord. Devo dire che l’entusiasmo mostratomi dalla gente agrigentina è stato davvero straordinario ed ha influito notevolmente sulla scelta di candidarmi. In giro per i mercati, nei bar, nelle vie tutte le persone semplici mi hanno accettato e dimostrato il loro affetto. 

Per quanto riguarda Firetto non credo che con la sua candidatura sia stata scoperta l’acqua calda. Però, per favore, non parlatemi di inizio. La sua è una continuazione vecchia e ritrita, essendo sceso in politica già nel lontano 1985. Uno che fa politica dall’85 lo chiamate il nuovo?”

Mancano ancora le candidature che dovranno uscire da una serie di raggruppamenti politici quasi anomali. Il PD, con Cimino, Cascio, Lo Bello e Patto per il Territorio, vuole le primarie. In lizza la sua omologa in Parlamento Maria iacono; Alfano ha recentemente dichiarato ad Agrigento che è propenso ad allargare il più possibile il suo Centro Destra e non disdegna eventualmente le primarie; l’on. Gallo, pur dichiarandosi lontano dalle posizioni di Alfano, fa un plauso alla dichiarazione del ministro; per Firetto le primarie sono un bluff…

“Certo che prima o poi arriveranno le altre candidature; c’è un minestrone politico  sottobanco che lavora alacremente per questo. Tutti vogliono le primarie ma non escludo che alla fine possano essere tenute soltanto nell’area di sinistra. Quando Firetto sostiene che le primarie sono un bluff mi trova in sintonia; lui il suo accordo con una parte politica lo ha già da un pezzo!”

Firetto, sostiene di essere il candidato al di sopra dei partiti e di accorparsi solo con il popolo. Sostanzialmente questa dichiarazione l’aveva fatta lei qualche settimana fa…

Mi fa piacere che lei mi faccia osservare che io avevo detto qualcosa di simile se non uguale. Ma ho detto anche altro. Alla fine è sempre il popolo che con accuratezza saprà valutare il candidato da votare. Firetto al di sopra dei partiti? Accidenti, questa se la poteva risparmiare. E’ stato da sempre impastato con la politica ricoprendo anche ruoli importanti. E oggi dice che si candida a fianco del popolo? Ma cosa ha fatto lui dall’85 fino ad oggi per il popolo? Cosa ha fatto per Agrigento nel corso del suo mandato di deputato regionale? E’ sindaco di un Comune ad appena tre chilometri da Agrigento e spesse volte precisa con il petto in fuori di essere nato ad Agrigento. E si è accorto solo ora che Agrigento necessita di azioni politiche serie, senza beghe e veleni e che il suo patrimonio deve essere valorizzato al massimo? Dichiari, semmai, l’onorevole Firetto che anche lui ha contribuito assieme agli altri politici regionali e nazionali a “sistemare” all’ultimo posto nelle classifiche Agrigento e gli agrigentini. Mi sembra di essere su Scherzi a parte! Amministrare Agrigento è totalmente differente rispetto a Porto Empedocle, dove nonostante piante, alberi e qualche struttura, anche il Comune marinaro sembra essere in cattivissime acque. Con i soldi ‘’compensativi’’ dell’Enel anche io avrei sistemato qualche giardino, qualche albero, una parte del porto e qualche casa diroccata. Non dimentichiamo che Firetto è stato uno dei fautori nel voler piazzare un rigassificatore ai piedi della casa di Pirandello e a poche centinaia di metri dalla Valle dei templi. Oggi si rammarica che il rigassificatore non si farà più. Lo speriamo tutti, non solo lui. A meno che, se eletto ad Agrigento, non torni a riaprire con i vertici dell’Enel il discorso rigassificatore. Del resto Agrigento è stata la città che più ha contrastato la realizzazione della struttura indicendo addirittura anche un referendum.”

Di cosa ha bisogno Agrigento?

“Agrigento ha bisogno di amministratori sganciati dalla vecchia politica, dai vecchi sistemi e dalle vecchie logiche di fare politica. La Città dei templi ha bisogno di persone che prendano a cuore le vere problematiche del territorio per portare avanti assieme al popolo tutte le idee possibili per proporre un programma da realizzare. Oggi sento parlare di potenziare il porticciolo turistico. Ma per cosa e per chi, per i migranti? Sento parlare di Villaseta, di Parco del Mediterraneo e così via dicendo. Ma dove sono stati fino ad oggi? Possibile che si siano svegliati tutti adesso?”.

La città è stanca di sentire sempre i soliti nomi che ruotano attorno alla politica. Lei è un politico ma non è del sud. La Sicilia e i siciliani sono da sempre abituati ai domini. L’ottimo successo che lei fin qui ha riscosso pensa sia dovuto alla naturale predisposizione dei meridionali che rivede nello straniero la forza più potente o c’è anche dell’altro? Lo so, è una provocazione, ma spero che lei mi risponda.

“Ciò che dice lei è vero ma è anche vero sottolineare cosa hanno fatto i nomi che ruotano attorno alla politica locale da 20 anni, tra onorevoli, senatori, deputati, assessori regionali e anche ministri; il nulla del nulla. Hanno solo succhiato il sangue ad una città che non merita tutto ciò. Paradossalmente se i signori di sopra avessero lavorato per il bene comune e, quindi, per Agrigento, forse oggi la mia presenza qui sarebbe stata inopportuna, sono il primo ad ammetterlo. Io non voglio appropriarmi di nulla perché Agrigento è degli agrigentini; il mio piccolo successo che ho fin qui toccato con mano è dovuto alla mia semplicità ed al modo di pormi alle persone con sorrisi e strette di mano, parlando semplicemente con loro per collaborarmi a risolvere i problemi con soluzioni comuni. Prestissimo aprirò una sede ad Agrigento che sia luogo di idee, proposte e suggerimenti. Oggi Agrigento è al primo posto per accoglienza; benissimo, Agrigento dovrà anche essere al primo posto nel Mediterraneo. Ho iniziato nel 1999 e credo di rappresentare un nuovo modo generazionale di fare politica; offro ad Agrigento la possibilità di un cambiamento”.

In bocca a lupo, Onorevole!

“Crepi!”