Il Tribunale di Palermo, Sez III Civile, ha condannato il Ministero della Salute al risarcimento della somma di € 709.000,00 in favore dei familiari di G.F., di Canicattì, deceduto in seguito alla trasfusione di sangue infetto.
I FATTI
Nel 1990 G.F., di Canicatti, all’età di 39 anni, nel corso del ricovero presso l’Ospedale Cervello” di Palermo, veniva sottoposto ad una trasfusione di sangue rivelatosi infetto da virus dell’Epatite C.
Nel 2008, dopo avere scoperto di avere contratto il virus dell’Epatite C, che nel frattempo aveva determinato una cirrosi epatica, G.F., unitamente ai figli, intraprendeva con l’assistenza degli Avv. Angelo Farruggia e Annalisa Russello del Foro di Agrigento una causa civile contro il Ministero della Salute, ritenuto responsabile di avere favorito, con l’omissione dei controlli già all’epoca previsti dalla legge in materia di raccolta, distribuzione e somministrazione di sangue, che in grosse quantità veniva importato da paesi come l’Asia e l’Africa, ad alto rischio patogeno, una vera e propria epidemia colposa per la diffusione del virus dell’Epatite C.
Già con sentenza del maggio 2010 il Tribunale di Palermo aveva condannato il Ministero della salute, assistito dall’Avvocatura di Stato, a risarcire in favore di G.F. la somma complessiva di € 821.565,35 a titolo di danni non patrimoniali e, in favore di ciascuno dei quattro figli, la somma di € 50.000,00 a titolo di danni morali.
Tuttavia, non appena conseguito il risarcimento, le condizioni di salute dello sfortunato canicattinese, si sono ulteriormente aggravate a causa della comparsa, quale conseguenza del contagio HCV, di un tumore al fegato che, nel 2013, solo dopo qualche mese, ne ha determinato il decesso.
Dopo il decesso del padre, i quattro figli, tutti di giovane età, hanno intentato, con l’assistenza degli Avvocati Angelo Farruggia e Annalisa Russello una nuova causa allo Stato per chiedere gli ulteriori danni morali conseguenti alla perdita del proprio congiunto.
Il Tribunale di Palermo, Sez III Civile, con sentenza del 21 gennaio 2015, anche questa volta, ritenendo provata la responsabilità del Ministero per il decesso di G.F., sopravvenuto al contagio e integrante in astratto il reato di omicidio colposo, ha condannato il Ministero della Salute al risarcimento dell’ulteriore somma complessiva di € 709.000,00, che si aggiunge alla precedente somma di circa un milione di euro, da ripartirsi in favore di ciascuno dei quattro figli, nella misura di € 154.000,00, in favore del figlio più grande, ed € 185.000,00, in favore di ciascuno dei tre figli più giovani.
Per quella che è stata definita una strage di Stato, in ragione del gran numero di soggetti che ogni anno muore a causa dell’epatite C, è stato disposto, dal GUP del Tribunale di Napoli, il rinvio a giudizio all’ex Direttore del Servizio Farmaceutico Nazionale, Duilio Poggiolini, per il reato di concorso in omicidio colposo, nell’ambito dell’inchiesta su una serie di decessi di pazienti dovuti a somministrazione di sangue infetto o emoderivati. Il processo iniziato il 5 gennaio 2015, allo stato pende davanti al giudice monocratico Francesco Pellecchia, della Prima Sezione del Tribunale di Napoli.