Proseguono le azioni previste dal progetto comunitario “Tartalife – Riduzione della mortalità della tartaruga marina nelle attività di pesca professionale”, finanziato dall’Unione Europea con il contributo, pari al 75% del budget totale, dello strumento finanziario LIFE della Commissione Europea, del quale la Provincia Regionale di Agrigento (oggi Libero Consorzio Comunale) è partner. Si tratta di un progetto che prevede diverse azioni, con sperimentazioni finalizzate a trovare soluzioni di pesca in grado, se non di eliminare, di ridurre fortemente l’impatto dei vari sistemi di pesca sulla popolazione mediterranea della Tartaruga marina Caretta caretta, specie prioritaria inserita nella Direttiva “Habitat” e protetta da numerose Convenzioni internazionali. I primi esperimenti confermano la validità del progetto, in particolare nella ricerca del giusto compromesso tra esigenze di conservazione e esigenze dei pescatori. Risultati soddisfacenti sono quelli ottenuti dall’uso di ami circolari al posto di quelli tradizionali nella pesca con i palangari Altre soluzioni previste, ed in corso di sperimentazione, prevedono la diffusione dei TED (acronimo di Turtle Excluder Devices) nella pesca con reti a strascico, alla sperimentazione del deterrente acustico STAR (Sea Turtle Acoustic Repellent), e di attrezzi alternativi alla rete da posta (nasse modificate).

La pesca professionale rimane, infatti, nel Mediterraneo la principale minaccia per la sopravvivenza della specie. Secondo le stime dei ricercatori, ogni anno oltre 130.000 tartarughe marine (ma considerato l’elevato numero di marinerie probabilmente il dato più realistico è di almeno 200.000 esemplari) vengono catturate accidentalmente con vari sistemi di pesca. I dati del solo 2013 sono già emblematici di questa difficile situazione, essendo stati catturati accidentalmente 1904 esemplari di Caretta caretta, con un picco nel corso dell’estate (624) e un minimo durante l’inverno (380). Nel 48.4% dei casi la cattura è dovuta alle reti a strascico, nel 34,1 % a reti di posta, per il 20.4% ai palangari con ami tradizionali e solo per l’1.7% ai palangari armati con ami circolari. La raccolta di informazioni utili per monitorare la situazione cattura accidentali è tuttora in corso.

Per quanto riguarda i Centri di recupero delle tartarughe ferite, la provincia di Agrigento può contare attualmente sul centro di Linosa, regolarmente funzionante, mentre l’Area Marina Protetta Pelagie ha identificato l’immobile da destinare al Centro di Lampedusa, procedendo alla variazione di destinazione d’uso dei locali per l’adeguamento a presidio veterinario. Il Centro potrebbe essere allestito entro la stagione estiva. Infine, il centro di Cattolica Eraclea, tuttora funzionante e protagonista di molti recuperi di tartarughe ferite, sarà integrato dopo l’espletamento della gara per l’acquisto delle necessarie attrezzature.

Ente capofila del progetto Tartalife è il CNR-ISMAR, con il partenariato di Provincia Regionale di Agrigento (oggi Libero Consorzio Comunale), Ente Parco Nazionale dell’Asinara, Fondazione Cetacea, CTS, AMP Isole Egadi, Legambiente, AMP Isole Pelagie (Ente Gestore Comune di Lampedusa e Linosa) e Consorzio UNIMAR.
Nelle fasi successive del progetto il Libero Consorzio, che attraverso l’attività del Settore Ambiente ha già partecipato ad altri quattro progetti finanziati dal LIFE (come ente capofila o partner), si occuperà di sensibilizzare i giovani sui problemi legati alla conservazione della Tartaruga marina, portandoli a conoscenza dell’impatto che la pesca può avere sull’intera popolazione della specie e sui metodi alternativi sperimentati e proposti nell’ambito del progetto. L’obiettivo generale del programma LIFE è, infatti, quello di concorrere all’attuazione, all’aggiornamento e allo sviluppo della politica e della normativa comunitarie in materia di ambiente, e di facilitare l’integrazione dell’ambiente in altre politiche, contribuendo in tal modo allo sviluppo sostenibile.
www.tartalife.eu è il sito internet contenente dettagli e news sul progetto. Il link è accessibile anche dalla home page della Provincia www.provincia.agrigento.it