E’ al vetriolo lo scontro al vertice siciliano in Forza Italia dove ormai è guerra aperta tra il coordinatore regionale Vincenzo Gibiino ed il suo vice Riccardo Gallo, tra i promotori della coalizione “Agrigento 2020” al centro della polemica per via dell’accordo che vede insieme alle primarie per le comunali il Pd e gli “azzurri” con Silvio Alessi.
Il deputato agrigentino replicando ancora una volta a Gibiino che aveva sconfessato l’intesa Pd-Fi, coinvolge e tira in ballo addirittura il ministro Angelino Alfano, disegnando ed ipotizzando uno scenario di trame, di intrighi e di accordi segreti.
Gallo dice di non pensare le cose che dice e di non credere alle cose che gli riferiscono.
Cosa vuol dire? Nient’altro che il ricorso ad un giro di parole, una sorta di escamotage lessicale, con il vero obiettivo di dire poi, alla fine, ciò che gli premeva far sapere e “denunciare”.
Ma cosa dice ma non lo pensa? Che Gibiino – accusa pesante – starebbe affidando in appalto esterno il simbolo di Forza Italia, portandolo ad Alfano.
Vero, falso? Chissà.
L’obiettivo sembra quello di volere stoppare, chiunque ci sia dietro, la presentazione di una lista con il simbolo ufficiale di Forza Italia che finirebbe per sconfessarlo, facendogli perdere peso e posizioni in seno al partito.
Lo vedremo nei prossimi giorni.
Di seguito l’intervento integrale del parlamentare agrigentino.
“Non so – dice Gallo – con chi Gibiino si stia confrontando ad Agrigento, posto che non lo si vede da diversi mesi nonostante si voti in diversi e importanti Comuni della provincia. A meno che, ma non lo penso, Gibiino si sia confrontato con ben altri soggetti politici aderenti ad altre forze politiche della mia provincia e sia stato indotto da questi ad affidare in appalto esterno il simbolo di Forza Italia e portarlo dal vecchio amico Alfano. Non lo penso ma mi viene riferito. E allora, l’ unico modo che egli ha di dissipare ogni dubbio è quello di affidare ai due soli parlamentari della provincia eletti nell’ allora Pdl e aderenti a Forza Italia (Ruvolo e Gallo) la firma congiunta sull’ utilizzo del simbolo. Diversamente, la lealtà di cui parla e si fregia è solo mistificazione. Ribadisco in conclusione che ogni mia posizione risponde sempre alle decisioni del presidente Berlusconi”.