Sabato 28 marzo, alle ore 20.30 ed alle ore 17 di domenica 29 marzo, settimo appuntamento della stagione del teatro “Pirandello” di Agrigento, promossa dal Commissario straordinario del Comune di Agrigento, Luciana Giammanco e realizzata dal consulente artistico Mario Gaziano.
Per l’occasione Luciano Maggi, Veronica Ruggieri e Lorenzo D’Armento sono i protagonisti della commedia “Due dozzine di rose scarlatte” di Aldo De Benedetti, nel libero adattamento di Antonio Bellino, per la regia di Gianfranco Nullo, mentre le scene ed i costumi sono di Rosa Lorusso.
L’opera racconta la storia di una coppia fin troppo fedele, in cui la moglie comincia a sentire la voglia di evasione ed organizza una settimana bianca. Il marito ne approfitta per inviare due dozzine di rose scarlatte ad una contessa che aveva chiamato per errore convinta d’aver parlato col fioraio. L’ingegnere Alberto Verani riceve per errore la telefonata della bellissima contessa Cafiero che, scambiandolo per un fioraio, gli ordina due dozzine di rose scarlatte. Pensare ad un’avventura galante e metterla in atto è tutt’uno: Alberto ordina i fiori e scrive, con la complicità dell’amico Savelli, un intrigante biglietto firmato Mistero. Ma quelle rose finiscono casualmente nelle mani della moglie di Alberto. Da quel momento la vita dei due coniugi si trasforma: lui continua a tempestarla di omaggi floreali per vedere fino a che punto può giungere la sua vanità e la sua infatuazione; lei si innamora ogni giorno che passa di quell’ammiratore misterioso, tanto da modificare il suo stesso stile di vita. Al momento dell’incontro fra i due amanti, Alberto finge di scoprire la tresca e la moglie, colpevole ma ormai innamorata di Mistero, ammette di non amare più il marito e di volere la separazione.
La commedia è stata rappresentata per la prima volta nel 1936 al teatro “Argentina” di Roma e tradotta in ventisette lingue, “Due dozzine di rose scarlatte” è stata applaudita in tutto il mondo e scelta nel ’40 da Vittorio De Sica per il debuttare alla regia.
L’autore, Aldo De Benedetti, nato a Roma nel 1892, scriveva anche per il cinema ed era uno degli esponenti più rappresentativi della commedia dei “telefoni bianchi”. Tutte commedie leggere, in cui i protagonisti si muovono senza seguire una precisa volontà, più per caso, quasi per noia. Senza ideologie o etiche dominanti, gli uomini e le donne di De Benedetti sono più simili agli eroi ed alle eroine della letteratura medioevale, innamorati dell’idea dell’amore, in cui speranza e ideale si mescolano sì, ma mai allo scopo di trasformarsi in azione. Come anche per gli altri testi,”Due dozzine”si articola secondo i classici tempi stabiliti dalla commedia borghese, divisa in tre atti e sviluppata su una stessa scena, senza azione ma con molte, moltissime parole. Dialoghi spesso pungenti e sempre maliziosi, che disegnano personaggi benestanti e un po’ superficiali dell’Italia che ha vinto la guerra d’Etiopia, si avvia a firmare l’Asse Roma-Berlino con la Germania hitleriana, e sta per introdurre le leggi razziali che colpiranno lo stesso De Benedetti.
I biglietti (23 euro per i posti di platea e palchi in prima fila, 18 euro per i palchi in seconda fila) possono essere acquistati presso il Box office – Sais di piazza Rosselli 5 (tel. 0922 20500) e, un’ora prima dello spettacolo, al botteghino del teatro.