Riceviamo e pubblichiamo la dichiarazione di Mimmo Fontana, presidente regionale di Legambiente Sicilia, e Claudia Casa, Presidente del Circolo Rabat.

“La risposta della Soprintendente alla nostra richiesta di intervento per salvare la porta dei Saccajoli, le altre porte e i resti delle mura chiaramontane, ci ha lasciato basiti!
Apprendiamo che occorrerebbero circa 50 mila euro per un recupero completo e, nonostante l’esiguità della somma, le istituzioni pubbliche titolate ad intervenire non sono in grado di recuperarle e chiedono aiuto alla società civile, auspicando una colletta organizzata da Legambiente. Un po’ come dire: Hai sollevato il problema? Ora risolvilo “tu”!
Abbiamo pensato ad un pesce di aprile anticipato anche perché la Soprintendenza ha chiarito – volendo tranquillizzare gli eventuali mecenati – che il costo del progetto, già in parte redatto, non graverà sulla operazione di raccolta fondi, perché sarà messo a disposizione gratuitamente! Un po’ come dire: Partecipo anche “io” alla colletta, non vi crediate che mi tiro indietro!
Abbiamo aspettato, ma adesso il 1 aprile è trascorso e lo scherzo non è stato rivelato, per cui cominciamo a pensare che sia vero.
Davvero queste testimonianze medievali della nostra città, il cui recupero costerebbe alle casse pubbliche 50 mila euro, non possono accedere alle voci di spesa ordinarie della Soprintendenza? Questa risposta ci dà motivo di pensare che per la Soprintendenza la storia di Agrigento inizia dai Greci e finisce coi Romani, per cui la tutela e la valorizzazione delle testimonianze storiche e culturali delle epoche successive rischiano di rappresentare un “pericoloso concorrente” nella divisione delle risorse da spendere per queste finalità. Questo poteva essere comprensibile fino all’anno 2000, cioè prima dell’istituzione del Parco Della Valle dei Templi, ma adesso delle testimonianze del periodo classico si occupa l’omonimo Ente Parco, per cui la Soprintendenza potrebbe più agevolmente curare i Beni Culturali della città medievale. Non vorremmo ritrovarci nella posizione di quelli che potranno dire di essere stati facili profeti della perdita di queste fondamentali testimonianze e neanche di dover ricordare, a crollo avvenuto, che la risposta della Soprintendenza fu: Fate una colletta!”
Mimmo Fontana