di Gerlando Gandolfo
Certo ha destato meraviglia e stupore in tantissimi vedere l’ambientalista di Legambiente Claudia Casa, da sempre contraria al rigassificatore, firmare una nota di sostegno a Lillo Firetto che arrivò persino a deridere quegli agrigentini, quasi 7 mila, compresa quindi l’ambientalista, che andarono a votare al referendum contro l’impianto.
Ora chiamata, giustamente, a dare spiegazioni all’opinione pubblica, visto che si candida con una lista che appoggia Firetto, dopo essere stata accusata, come lei stessa dice, di incoerenza, non poteva non chiarire la propria posizione.
Claudia Casa conferma la sua netta contrarierà al rigassificatore. Ma resta al fianco di Firetto.
Vedremo cosa accadrà nel caso in cui Firetto, se eletto, dovesse mettersi ancora una volta alla guida di chi vuole l’impianto.
Di seguito l’intervento integrale di Claudia
Casa
Né incoerenza né schizofrenia: la mia scelta personale di sostenere la candidatura a sindaco di Agrigento di Lillo Firetto e di candidarmi a mia volta nella sue liste civiche per il Consiglio Comunale non sposta di un millimetro la mia contrarietà al progetto del rigassificatore ed il mio favore per un modello di sviluppo sostenibile che punti sulla valorizzazione della Bellezza del nostro territorio e dunque sul turismo di qualità.
Ho grandissimo rispetto dei bisogni e delle conseguenti aspettative che la gente di Agrigento ripone nella prossima scadenza elettorale ed è quindi mia intenzione dedicare a questi bisogni ed a queste aspettative la massima attenzione in campagna elettorale, lasciando ad altri l’esclusiva della polemica a tutti costi su qualunque cosa e soprattutto le questioni pretestuose.
Ho però il dovere, per onore della verità e nei confronti dell’associazione di cui continuo a fare convintamene parte, condividendone i valori fondanti e perseguendone gli scopi, di ricordare a tutti coloro che oggi gridano allo scandalo nel vedere l’ambientalista Claudia Casa accanto a Lillo Firetto che Legambiente è stata contraria al progetto del rigassificatore sin dalla prima ora e che questa contrarietà si è manifestata in azioni concrete e ben note che hanno riguardato sia l’impegno politico in quella direzione, con il sostegno alle manifestazioni di protesta ed in primo luogo al referendum, sia l’esborso di denaro ed un grande sforzo professionale dei propri legali per contrastare l’iter amministrativo ed autorizzativo del rigassificatore ad ogni livello di giudizio previsto dal nostro Ordinamento. Questa è l’unica verità vera, documentata dai fatti e negli atti.
Ciò che oggi è cambiato non è la posizione contraria di Legambiente e di Claudia Casa al rigassificatore, che rimane intatta, ma sono le condizioni di mercato che rendono anti-economica la produzione di gas ottenibile dai rigassificatori, rendono improduttivi quelli che già esistono e sconsigliano fortemente ogni investimento destinato alla realizzazione di nuovi impianti.
Il rigassificatore di Porto Empedocle si è trasformato così da spettro incombente sulla nostra realtà a chimera e rappresenta, per nostra buona sorte, l’ennesimo sogno industriale tradizionale infranto. Ed è sulle ceneri del dissolvimento di questo spettro e della ragione che una volta di più ne viene alle nostre posizioni che possiamo e dobbiamo rilanciare la proposta di un progetto di sviluppo sostenibile per Agrigento, ponendo la questione del rigassificatore sullo sfondo e non al centro del dibattito elettorale, dove vanno invece portate le questioni vere ed importanti di interesse generale che riguardano il presente e dalla cui soluzione dipende la possibilità concreta di costruire un futuro diverso e migliore per questa nostra città.