Claudio Lombardo e Fabio Galluzzo, rispettivamente responsabili delle associazioni ambientaliste Mareamico e Marevivo, hanno incontrato i candidati a sindaco di Agrigento per presentare un programma ambientale.
Ecco il programma presentato
PROGRAMMA AMBIENTALE
Dopo essere riusciti negli scorsi anni a far eliminare il pennello a mare, che rappresentava la più grossa causa dell’inquinamento del mare agrigentino, poiché trasportava in mare la gran parte delle fogne di San Leone non depurate: ora dobbiamo concentrarci sulle altre cause d’inquinamento ed eliminarle.
Attualmente la più grossa causa dell’inquinamento è rappresentata dall’immissione in mare delle acque inquinate del fiume Naro che trasposta circa il 90% del carico fognante del vill. Mosè, le fogne di Favara e i reflui di Cannatello.
Per risolvere tale problematica è necessario costruire immediatamente il nuovo depuratore Mosè, già finanziato dal CIPE, con una spesa di 18 milioni di euro.
Altra fonte d’inquinamento del nostro mare è rappresentata dalla frequente commistione tra le acque bianche e le acque nere attraverso by-pass (realizzati nel tempo dai privati o dal comune di Agrigento e mai eliminati) ed anche per colpa delle frequenti rotture sotterranee delle condotte e dei pozzetti. Questi by-pass sono causa del passaggio in fognatura delle acque bianche allorquando piove; questo aumento repentino del volume delle fogne provoca lo scoppio dei pozzetti. Mentre nei periodi secchi avviene l’inverso, ovvero il passaggio delle fogne nelle acque bianche (quando si è in presenza di un intasamento); questa situazione si rileva con la presenza del cattivo odore nella vicinanza della caditoie.
La ricerca e l’individuazione di questi by-pass e di tutte le connessioni tra le acque bianche e le nere rappresenta la priorità assoluta per i quartieri di San Leone e di Vill. Mosè e si può realizzare attraverso l’istituzione di una squadra composta da uomini di Girgenti acque, uomini dell’ufficio tecnico del Comune di Agrigento e degli uomini della Polizia Locale con compiti di PG. Questa squadra permetterà il censimento degli scarichi di tutte le abitazioni e il controllo potra avvenire mediante l’utilizzazione del tracciante alla fluorescina.
Preventivamente i cittadini dovranno far pervenire al Comune una dichiarazione giurata che descriva la situazione idrico/fognaria della propria abitazione; in particolare dovranno dichiarare dove conferiscono le proprie fogne e dove le acque meteoriche che, spesso essendo collegate alle acque nere, sono la causa dello scoppio delle fogne durante la pioggia.
Altra priorità, quanto meno estetica, è rappresentata dall’interramento della condotta giacente sulla spiaggia del Marenostrum. In futuro questa condotta verrà spostata sulla via Nettuno e spariranno definitivamente tutte queste pericolose brutture a pochi metri dal nostro mare. Altra priorità è rappresentata dalla sostituzione delle due condotte: quella fognante e quella delle acque bianche (che camminano parallelamente) nel viale delle dune. Tale sostituzione si rende necessaria per impedire i frequenti scoppi che si verificano durante le piogge invernali, ma anche durante l’estate, che provocano l’allagamento della strada e l’inquinamento delle sabbie della spiaggia prospiciente.
Un altro aspetto rilevante per il miglioramento della salubrità dell’acqua di balneazione e per il rilancio dell’immagine del nostro mare è rappresentato dal trattamento delle acque di prima pioggia per tutte gli sfoghi in mare. Le acque di prima pioggia per definizione si intendono i primi 5 mm di acqua per ogni evento meteorico per metro quadrato di superficie impermeabile dotata di rete drenante. Poiché queste acque di lavaggio delle strade contengono sabbia, terriccio, idrocarburi, escrementi, piccoli rifiuti, residui oleosi, particelle di materiale di consumo provenienti dalla circolazione stradale (gomma degli pneumatici, residui dei ferodi dei freni, etc etc); è necessario costruire dei piccoli impianti di trattamento di queste acque, nei pressi dei corpi idrici che scaricano il contenuto direttamente in mare.
RIFIUTI
Per quanto riguarda i rifiuti la prima cosa da fare è quella di revocare la delibera consiliare con la quale veniva votata ed approvata la gestione in house della raccolta dei rifiuti in città. Agrigento non ha alcuna possibilità di organizzare e realizzare un progetto in house di raccolta e trasporto dei rifiuti e nel 2015 non è possibile generare un nuovo carrozzone pubblico. E’ necessario, invece, realizzare un bando per la gestione del servizio aperto a tutti con la previsione di una lunga gestione (da 7 a 9 anni) che permetta grossi risparmi gestionali.
E’ necessario che il piano di interventi e soprattutto di controllo della gestione dei servizi della raccolta dei rifiuti ricada in capo all’Amministrazione che approva e indirizza le scelte strategiche.
E’ necessario che durante il periodo di gestione del servizio in gara venga implementata la raccolta differenziata partendo, già dal primo anno, con il servizio sperimentale “porta a porta” nella zona del centro storico di vill. Mosè; poi da estendere in altre realtà similari, fino al raggiungimento della quota del 50% alla fine del bando in questione.
Contestualmente dovrà essere aperto un centro comunale di raccolta – presso la zona industriale – al fine di ridurre sensibilmente le discariche presenti in città. In tale centro i cittadini potranno conferire apparecchiature fuori uso, pneumatici, sfabbricidi, olii esausti e serbatoi d’acqua in cemento fuori uso. Mentre in ogni quartiere dovranno nascere delle piccole isole ecologiche.
Presso le principali e storiche discariche abusive di Agrigento (via degli imperatori, zona fondacazzo etc etc) dovranno essere installate delle telecamere al fine di dissuadere gli incivili all’abbandono dei rifiuti.
VERDE PUBBLICO
Il verde pubblico ad Agrigento è completamente abbandonato a se stesso. Una piccola valida idea potrebbe essere quella che ogni scuola adotti un’area verde limitrofa alla propria struttura.
Tale iniziativa, in collaborazione tra le scuole, il Comune e l’Azienda Foreste permetterebbe il recupero e implementazione delle aree a verde urbane.
Soluzione diversa impone l’area di fondacazzo e il vicino parco ICORI che rappresenterebbe il vero polmone verde della città, lo sfogo per attività del tempo libero e imprenditoriali. Si dovrebbe partire con un concorso di idee per il suo utilizzo e successivo progetto di finanziamento alla Comunità Europea.
Il boschetto della Maddalusa, di proprietà dell’Azienda Foreste Demaniali andrebbe migliorato soprattutto sotto l’aspetto della pulizia e del controllo.
Mentre per quanto riguarda ciò che resta del boschetto delle dune, di proprietà dell’Ufficio del Territorio, andrebbe affidato ad una cooperativa o associazione che si faccia carico della gestione, delimitazione, pulizia e fruizione.
Il controllo e la recinzione sarebbero necessarie anche per impedire di far proseguire la barbara occupazione delle spiagge con gazebo e tende durante la settimana di ferragosto.
Infine è auspicabile che Punta bianca e tutta l’area limitrofa, inserita già in un progetto regionale di salvaguardia e tutela, diventi riserva naturale orientata.
ALTRI SUGGERIMENTI
Il porticciolo turistico di San Leone dovrà essere immediatamente dragato poiché l’entrata risulta ridotta in profondità e insufficiente in larghezza. Questi lavori debbono avvenire in attesa degli interventi definitivi di rifioritura e consolidamento della mantellata foranea del molo di ponente e del ripristino delle strutture portuali danneggiate dalle mareggiate, come da noi diverse volte richiesti e come da progetto presentato dal Genio Civile alla Regione Sicilia. Sarebbe bello pure dedicare ed intestare questa struttura portuale al compianto Cesco Tedesco, che da poco ci ha lasciati.
Dovrà essere istituito un numero verde ambientale e una pagina web dedicata sul sito istituzionale del Comune di Agrigento al fine di permettere ai cittadini di segnalare discariche, fuoriuscite fognarie e tutto quanto riguarda la tutela dell’ambiente. Questo permetterebbe di avvicinare i cittadini al Comune e recuperare la fiducia nelle Istituzioni.
E’ necessario altresì che per tutti i lavori effettuati presso le strade pubbliche, oltre che venire richiesta l’autorizzazione venga versata un’adeguata polizza fideiussoria di risarcimento, qualora i lavori non venissero realizzati a regola d’arte o nei tempi previsti dall’autorizzazione comunale.