Con una produzione dello stesso teatro comunale “Luigi Pirandello”, si conclude, sabato 2 maggio, alle ore 20.30 ed alle ore 17 di domenica 3 maggio, la stagione 2014/2015 promossa dal Commissario straordinario del Comune di Agrigento, Luciana Giammanco e realizzata dal consulente artistico Mario Gaziano in coincidenza con i venti anni dalla riapertura dello storico monumento culturale.
Per l’occasione, per la regia e su progetto artistico di Mario Gaziano, verrà rappresentato l’atto unico de la “Sagra del Signore della Nave”, kermesse teatrale popolare tra recitazione canto danze e musica, di e da Luigi Pirandello.
Le musiche originali sono di Giovanni Moscato, Franco Sodano, Nenè Sciortino e Antonio Zarcone ed è prevista la partecipazione, in ordine d’entrata, di Salvatore Nocera Bracco, Giovanni Moscato, Franco Di Salvo, Nenè Sciortino, Giugiù Gramaglia, Franco Sodano, Oriana Paolocà, Alfio Russo, Angelo Provenzano, Enzo Rinella, Renato Terranova, Salvatore Curaba, Salvo Mangione, Alfonso Marchica, Silvana Iacono, Makart, Liliana Arrigo, Antonio Zarcone, Maurizio Bognanni, Claudia Ciaravella, Peppe Morreale; e con Stella Camillie ri, Claudio Vasile, Davide Cirasolo, Nadia Monterosso, Daniele D’Agostino, Clara D’Agostino, Gero Brucculeri, Francesca Attardo, Angela Alongi, del Gruppo folkloristico “Città di Agrigento”, del Gruppo di canto popolare “I Ventunovu”, dell’associazione bandistica intercomunale “Vincenzo Bellini” (diretta da Carmelo Mangione), dei ragazzini dell’“Esseneto”, della Casa museo del giocattolo “Tolì tolì” e dei Pupi siciliani di Carmelo Guarneri. I pannelli scenici sono di Fabrizio Parello, assistente alla regia Maria Grazia Castellana, consulenze artistiche di Liborio Triassi e Giugiù Amato.
“La Sagra del Signore della nave di Pirandello – scrive Mario Gaziano nelle note di regia – vuole essere un’ulteriore testimonianza della grande forza creativa del nostro territorio, a corollario anche della sezione “Il Pirandello in città e nella valle dei templi”: una città che con il suo territorio ha rappresentato le tante anime artistiche nei luoghi della cultura: l’Auditorium dell’Università, Casa Sanfilippo, il Museo archeologico, il teatro della Posta Vecchia.
La Sagra pirandelliana, del 1924, è una kermesse tra recitazione, canto, danze e musica popolare, qui rappresentata tra sogno e fantasticherie, oltre il tempo e la realtà effettuale: proprio così come Pirandello l’ha immaginata e la racconta nelle lunghe descrittive didascalie che in questa particolare edizione sono sostanziale parte della rappresentazione, affidate ad un fantasioso sognante performer.
Così, in una fantastica rappresentazione delle tradizioni popolari, a cui Pirandello era fortemente e sentimentalmente legato, si muove tutto un mondo – tra sogno e irrealtà – che vive di spontaneità, di frastuoni, di provocazioni, di ammiccamenti e di passioni sfrenate e smodate, con un ribaltamento straordinario, pirandellianamente straordinario, attraverso una disputa surreale e post-espressionistica sulla superiorità della intelligenza del maiale, a cui la Sagra è vocata, e la decantata saggezza umana: un gioco paradossale e drammaturgicamente avvolgente.
Personaggi improbabili, grotteschi, metabrechtiani, esaltano una tradizione agrigentina ormai tramontata, ma vivida ed efficace nel testo di Pirandello, agrigentino fin nel fondo del cuore e dell’anima.”
I biglietti (al costo speciale di 10 euro) possono essere acquistati presso il Box office – Sais di piazza Rosselli 5 (tel. 0922 20500) e, un’ora prima dello spettacolo, al botteghino del teatro