Riceviamo e pubblichiamo la nota di Claudia Casa
Nel corso dei numerosi sopralluoghi effettuati nei giorni scorsi dai volontari sul litorale agrigentino in vista dello svolgimento della campagna di sensibilizzazione attraverso la quale, ogni anno, l’associazione del Cigno Verde riesce a mobilitare in tutta Italia migliaia di comuni cittadini di ogni età e ad organizzare centinaia di interventi di pulizia sugli arenili, è purtroppo emersa una situazione di diffusa trascuratezza addebitabile sicuramente a chi gestisce la cosa pubblica ma accompagnata da un’altrettanto diffusa maleducazione di chi frequenta ed utilizza le spiagge. Il risultato di tutto ciò, ovviamente, non può che essere il degrado, con fatti che, per la loro gravità, sono da denuncia penale.
È questo sicuramente il caso della spiaggia di Fiume Naro, deturpata, anzi, violentata e resa sostanzialmente impraticabile da uno o più episodi incendiari recenti che hanno ricoperto la sabbia sotto una coltre di cenere che arriva sino alla battigia. Un fortissimo puzzo di plastica bruciata ha investito gli operatori di Legambiente impegnati nei classici rilievi svolti al fine di identificare natura e qualità dei rifiuti che solitamente sono rinvenibili sulle spiagge dopo la stagione invernale: l’odore acre non lascia soverchi dubbi su ciò che certamente è stato prima abbandonato e poi bruciato sulla spiaggia di Fiume Naro. E la presenza inquietante di un cumulo di pneumatici pronti per essere smaltiti in questa maniera criminale ne è purtroppo la conferma.
La spiaggia di Fiume Naro costituisce la naturale prosecuzione di quella delle Dune di San Leone ed in considerazione della presenza nelle vicinanze di due strutture alberghiere è meta di numerosi turisti. Presentarla agli occhi dei visitatori in queste condizioni significa restituire loro un’impressione assolutamente negativa sul nostro grado di civiltà e sul rispetto per l’ambiente.
Va dunque predisposto con urgenza un intervento straordinario di pulizia dell’arenile, eliminando prima di tutto ogni traccia di rifiuto speciale e/o pericoloso, come certamente sono i pneumatici di cui sopra. Ma soprattutto ci si deve attrezzare per prevenire queste situazioni di degrado predisponendo serie attività di controllo sul territorio ed elevando sanzioni adeguate al crimine che viene posto in essere, le cui conseguenze, oltre a danneggiare l’ambiente, finiscono per ricadere sul cittadino incolpevole e rispettoso di regole e leggi, costretto a pagare di tasca propria per l’altrui inciviltà!