Bassa propensione al rischio, spirito conservatore, volontà di avere sempre tutto sotto controllo: gli italiani non amano investire i risparmi in prodotti finanziari azzardati, preferendo optare per soluzioni contenute, meno invitanti, ma sicuramente garantite e solide. Ecco perché, ancora una volta, i Titoli di Stato, le obbligazioni bancarie e, soprattutto, i conti deposito, risultano le soluzioni più apprezzate dagli italiani alla ricerca di investimenti sicuri oggi. La Sicilia non fa eccezione, anche a causa del deterioramento del tessuto economico, e al calo degli investimenti che sono scesi, di quasi il 40%

 Guardando al trend locale degli investimenti più apprezzati da parte dei piccoli risparmiatori, si rimane in linea con quello nazionale, con una forte preferenza accordata ancora ai conti deposito, che non passeranno mai di moda, nonostante il generale ridimensionamento dei tassi di interesse, i conti deposito. Fare investimenti sicuri oggi, infatti, per oltre la metà della popolazione italiana (e una percentuale che supera l’80% dei risparmiatori siciliani) significa accettare un piccolo rendimento anche in un periodo di tempo considerevole.

 Ma il vero problema non è la poca volontà ad investire, quanto l’oggettiva difficoltà a farlo. Da qui l’invito di Pagliaro a rimettere la Sicilia al “centro dell’agenda del Governo”, procedendo con gli “Strumenti come la decontribuzione introdotta dal Jobs act” che tuttavia “vanno indirizzati su precise tipologie di impresa e su determinate aree geografiche”. A queste vanno aggiunte altre forme di intervento, molte delle quali devono ripartire dalle risorse che già ci sono (più di 500 cantieri bloccati), e da fondi europei per un tesoretto da 10 miliardi di euro, da utilizzare in modo intelligente, per recuperare quel 40% di perdita delle capacità produttive registrate solo negli ultimi anni.

 Insomma senza produttività non c’è lavoro e ricchezza, senza ricchezza non c’è risparmio, quindi anche se per i cittadini siciliani gli investimenti ideali sono quelli sicuri, ma attualmente per troppi manca la materia prima.