Daniela Catalano, eletta nelle file del Nuovo centrodestra, con 22 voti, è il nuovo presidente del consiglio comunale.
Ha quindi, retto, ma non c’erano dubbi, l’accordo stilato tra il sindaco Lillo Firetto e il ministro Angelino Alfano, che secondo quanto “denunciato” dal consigliere Nello Hamel è passato sulla testa dei consiglieri ai quali è stata imposta la candidatura di Catalano.
Vice presidenti sono risultati eletti invece Raffaele Sanzo, che assumerà il ruolo di vicario, e Gianluca Urso – come prevede la legge – per l’opposizione.
Emozionata, e lo ha pure confessato, Daniela Catalano ha detto di essere assolutamente onorata di ricoprire questa carica.
“ Un onore doppio – ha detto – che nasce prima dal giuramento come consigliere, che è un importante mandato di rappresentanza sociale, e adesso a questo si aggiunge un altro onore perché sono investita di un altro ruolo, che è quello di rappresentare i colleghi e fare da tramite con l’Amministrazione. Abbiamo tutti amore per Agrigento al di là del colore politico o dell’appartenenza, e abbiamo un unico obiettivo».
Poi una promessa che solennemente ha assunto davanti a tutti i consiglieri ed alla città: intendo tutelare l’autonomia di tutti i consiglieri.
Siamo sicuri che manterrà l’impegno assunto, magari facendo meglio – e non ci vuole molto – di Marco Vullo (Pd) che come consigliere più votato ha assunto ad inizio dei lavori la presidenza del consiglio.
Aveva iniziato a parlare il consigliere del Movimento Cinque Stelle Marcelo La Scala. Ha fatto appena in tempo a finire di pronunciare la parola rigassificatore che il consigliere-presidente lampo lo ha interrotto.
Come inizio non c’è male. Ed in tanti nell’aula Sollano si chiedevano: ciascun consigliere potrà liberamente esercitare il proprio mandato? potrà parlare liberamente o ci sono degli argomenti tabù. Uno a caso? che ne dite del rigassificatore?
E proprio a proposito di rigassificatore c’è stato il fuori programma con protagonista Giuseppe Arnone che presente in aula, sistemato tra gli spettatori, è intervenuto contestando il presidente facente funzioni Marco Vullo che – come detto – aveva richiamato il consigliere La Scala che si era permesso di pronunciare la parola rigassificatore.
Arnone è stato poi accompagnato dalle forze dell’ordine fuori dall’aula.