“Costi eccessivi, servizio inadeguato e tariffe ancora alle stelle”. Il gruppo di aula Sollano “Uniti per la Città” ha espresso tutte le sue perplessità, ieri sera, in occasione della seduta consiliare, riguardo al piano finanziario per la gestione dei rifiuti e alla determinazione delle aliquote Tari per l’anno 2015. Il punto all’ordine del giorno, sul quale incombe la scadenza del 30 settembre, ha animato il serrato dibattito per oltre 3 ore. Ma alla fine non è stato esitato, perché, dopo una breve pausa, alla ripresa dei lavori è venuto a mancare il numero legale.

“E’ un piano che presenta parecchi lati oscuri – affermano Giuseppe Picone, che guida la compagine, e i consiglieri Angelo Vaccarello e Pasquale Spataro – lo strumento che ci è stato consegnato risulta essere generico e superficiale a fronte di un sistema complesso, articolato e in alcune parti persino incomprensibile. Partiamo dal fatto che il costo complessivo del servizio, rispetto allo scorso anno, è stato aumentato di circa 500 mila euro. Si è passati da 14 milioni e 500 mila euro del 2014 a 15 milioni e 060 mila di quest’anno. Analizzando la spesa nel dettaglio – osservano gli esponenti del gruppo “Uniti per la Città” – non sono poche le voci che lasciano forti dubbi. Pensiamo ad esempio alle isole ecologiche che determinano delle uscite senza produrre alcun significativo ritorno per la casse comunali. La raccolta differenziata ad Agrigento, per intenderci, è all’anno zero.

E’ stato poi previsto un fondo rischi per il mancato introito delle bollette determinato nella somma di 1 milione e 710 mila euro, corrispondente ad un monte del 5 % dell’ammontare complessivo per crediti non riscossi. Questo significa che Palazzo dei Giganti vanta un arretrato di oltre 30 milioni di euro e il fondo istituito, rimpinguato rispetto allo scorso anno, finirà per andare a gravare sui contribuenti onesti, cioè su quelli che hanno sempre pagato e continuano a pagare.

Tutto questo la dice ovviamente lunga sulle azioni, scarsamente incisive, attivate fin qui dall’ente per recuperare le somme bollettate. Così come non comprendiamo la presenza di oltre 900 mila euro destinate a quote di ammortamento e di circa 2 milioni in viaggio verso la Gesa, ormai in liquidazione. Poi però si dà il ben servito a 14 padri di famiglia.

Queste sono solo alcune delle criticità che rileviamo da una prima sommaria ricognizione, dal momento che la proposta, priva di una analitica relazione da parte degli uffici competenti, è stata sottoposta all’esame del Consiglio non certamente nei tempi congrui: tant’è che le commissioni bilancio e ambiente non hanno potuto esprimere il loro parere di competenza in assenza anche delle valutazioni dei revisori dei conti, i quali si sono espressi, favorevolmente, solo qualche ora prima della seduta, non garantendo però la presenza in aula, come puntualmente contestato dal capogruppo Picone”. E così con grande senso di responsabilità, la commissione bilancio, di cui fa parte Vaccarello, ha rinunciato al gettone di presenza.

“Certo, l’amministrazione Firetto questa situazione l’ha sostanzialmente ereditata sottolineano i tre consiglieri comunali della lista “Uniti per la Città” – e non si possono pretendere miracoli, ma a partire dal prossimo anno la musica dovrà necessariamente cambiare. Sia per quanto riguarda la tempistica, bisogna avere rispetto per l’istituzione Consiglio, sia in ordine alla sostanza. Il piano finanziario va rivisto, corretto e adeguato per garantire alla città un servizio di raccolta e spazzamento più efficiente ad un costo più basso, in modo da alleggerire la pressione tributaria delle famiglie. E va proprio in questa direzione – concludono Picone, Vaccarello e Spataro – l’atto di indirizzo, destinato alla giunta, che il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità dei presenti ieri sera”.