Riceviamo e pubblichiamo

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
AL MINISTRO DELL’AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO

Premesso che:

il Villaggio Mosè, frazione del comune di Agrigento, poco distante dal mercato ortofrutticolo, è dotato di un depuratore costruito, diverso tempo fa, per depurare i reflui di poche migliaia di persone, circa 3 mila abitanti ma che da diversi anni, vista l’espansione della popolazione residente, è diventato solo una vasca di transito dei liquami sversando le proprie acque non depurate in un vallone che confluisce nel fiume Naro e quindi nel mare di Cannatello;

all’inquinamento del mare si somma non solo il grave inquinamento dei terreni circostanti dove parte dei liquami viene sversato ma anche il grave danno ambientale, lamentato dai cittadini e dalle associazioni nate a difesa del territorio, derivante dall’uso di queste acque in agricoltura con evidenti problemi di carattere igienico sanitario;

già nel 2013 al Villaggio Mosè, vi fu un blitz di Asp e Nos per verificare lo stato di inquinamento del depuratore a seguito del quale il dirigente generale del dipartimento regionale dell’acqua e dei rifiuti dell’assessorato regionale all’energia dispose il diniego dell’autorizzazione allo scarico del refluo depurato in quanto il depuratore era stato progettato per una potenzialità di 0.98 litri al secondo ed invece si ritrovava a trattare una portata di liquame notevolmente superiore pari a circa 12-14 litri al secondo: in pratica, la crescita demografica degli ultimi anni della frazione del Villaggio Mosè aveva reso il depuratore insufficiente;
nello stesso decreto, firmato il 30 luglio 2013, viene citato il verbale degli esami effettuati sui campioni prelevati il dall’Arpa nel corso del blitz effettuato assieme ai Nos della polizia locale dopo la denuncia di Mareamico: “Risulta che l’impianto di depurazione in argomento non svolge alcuna attività depurativa … le caratteristiche del refluo in uscita siano peggiori di quelle in entrata;
il depuratore comunque continua a funzionare e per risolvere questa annosa questione e salvaguardare la salute dei residenti e l’ambiente circostante è necessario costruire immediatamente il nuovo depuratore Mosè, già finanziato dal Cipe, con una spesa di 18 milioni di euro ed in parte già progettato.

Si chiede di sapere:
quali iniziative urgenti il Ministro interrogato ha intenzione di assumere al fine di tutelare la salute pubblica, l’ambiente e il territorio disponendo anche un’indagine ministeriale per verificare eventuali responsabilità al protrarsi dello scarico dei reflui nel depuratore di Villaggio Mosè nonostante fosse noto che la portata in ingresso era superiore alla potenzialità di trattamento dello stesso e quali provvedimenti cautelativi, intende adottare, per le parti di competenza, al fine di evitare il protrarsi di tale pratica;
quali iniziative il Ministro interrogato ha intenzione di assumere al fine di verificare lo stato del progetto per la realizzazione del nuovo impianto di depurazione.

On. Marcolin