È il 27 marzo 2015 quando, assolvendo definitivamente gli imputati «per non aver commesso il fatto», la Corte di Cassazione chiude uno dei casi più controversi della storia giudiziaria italiana: il processo contro Raffaele Sollecito e Amanda Knox per l’omicidio della studentessa inglese Meredith Kercher, avvenuto nel 2007. Sono passati otto anni. Raffaele, all’epoca, di anni ne aveva 23. Pochi giorni dopo il suo arresto si sarebbe dovuto laureare.
Dopo questa sentenza, oggi Raffaele – che ha trascorso quattro anni di carcere, di cui una parte in regime di isolamento – può finalmente guardare avanti, ma soprattutto lasciare che il mondo scopra chi è veramente. Di lui infatti si è detto e letto di tutto e lo si è rapidamente trasformato in un mostro da prima pagina, giustificando nell’opinione pubblica le tesi dell’accusa che lo volevano spietato assassino. In questo libro Raffaele prende finalmente la parola. Ci racconta la sua infanzia, i suoi sogni, ma anche cosa successe davvero la sera del 1º novembre 2007 a Perugia. E infine cosa significa per un ragazzo della sua età scontare ingiustamente una lunga pena; cosa significa, una volta uscito e assolto definitivamente, incrociare lo sguardo di chi ti incontra e ti riconosce, e ogni volta domandarsi che cosa penserà di te…
Ma molti si chiederanno il perchè è stato pubblicato questo libro da Longanesi e il perchè IL MERCANTE DI LIBRI ha deciso di venderlo a differenza di quello di Schettino.
A parte che Schettino è il responsabile conclamato di una disgrazia, era lui al comando della nave, era lui ad averla abbandonata alla mercè delle onde.
Per quello che riguarda Sollecito affermo solamente che ognuno di noi si è fatta un’idea di come possono essere andate realmente le cose in quella maledetta casa perugina. Ma una cosa è inconfutabile, la giustizia nel suo ultimo grado di giudizio ha ritenuto l’imputato Sollecito NON COLPEVOLE. Detto questo, possiamo essere convinti o no di questa sentenza, ma sicuramente dobbiamo capire e conoscere il lato umano di una persona che ha vissuto anni difficili e che continuerà a viverli. PERCHE’? PERCHE’ DAVANTI ALL’OPINIONE PUBBLICA, LA MAGGIOR PARTE DELL’OPINIONE PUBBLICA, LUI SARA’ SEMPRE O COLPEVOLE O COMPLICE. Ma in tutto questo chi siamo noi a decidere se un libro, che è uno sfogo di una persona, può essere o no pubblicato? Chi siamo noi a decidere se lo stesso libro deve essere venduto?
Sarà il pubblico a dare il responso finale.