“Noi siamo  per la gestione pubblica del servizio idrico, ma detto questo, la serietà ci impone di dire come stanno realmente le cose: oggi, sulla base delle leggi nazionali e comunitarie, sarebbe come progettare la realizzazione di un castello sulla sabbia. E allora bisogna essere seri e non fare demagogia”.

E’ la posizione assunta, in aula, dal gruppo consiliare “Uniti per la Città” in occasione della seduta di ieri sera quasi interamente dedicata alla questione acqua, alla luce della riforma varata dall’Assemblea Regionale Siciliana.

“Partiamo proprio da Palermo – spiegano Giuseppe Picone, capogruppo, e i consiglieri Angelo Vaccarello e Pasquale Spataro – alcuni passaggi della normativa, confezionata non certo in modo impeccabile alla Regione,  sono oggetto di attenzione del governo nazionale che quasi certamente, come ha fatto intendere, provvederà ad impugnare, perché ritenuti incostituzionali. Il testo licenziato dell’Ars contrasta non solo con la legge cosiddetta “Galli” – osservano i tre consiglieri comunali di Uniti per la Città – ma  anche con la legge comunitaria che detta proprie condizioni e ne richiede l’osservanza, come quella, ad esempio, che l’acqua ha rilevanza economica. E nelle opzioni di affidamento del servizio indica prioritariamente che si proceda con gara pubblica, in seconda battuta con la formula della gestione mista e, nel caso in cui le due ipotesi siano economicamente meno vantaggiose, si arrivi alla conduzione in house. In quest’ultima fattispecie ci si deve porre l’importante interrogativo: il Comune di Agrigento è nelle condizioni, dal punto di vista finanziario, di sostenere l’onere della gestione e della manutenzione del servizio idrico integrato? Oggi, scorrendo le poste di bilancio, ci sembra quasi un’utopia. Ed ancora, al di là delle parole, si è nella posizione di potere divincolarsi giuridicamente dalla società privata, che attualmente, in forza di un contratto pluridecennale, si occupa di questa attività? E ammesso e non concesso che queste risposte siano positive, saremo certi che il costo dell’acqua subirà una sensibile riduzione? E allora serve un’analisi attenta, analitica, dettagliata dello stato delle cose, capire e approfondire meglio le normative di riferimento, a vario livello, prima di esibirsi in facili, ma inutili e dannosi, spot propagandistici. La campagna  elettorale è finita ormai da un bel pezzo: al consiglio comunale  e alla giunta, che ha approvato una delibera a nostro avviso dai contenuti incerti, il compito di studiare bene i documenti e di fare poi pressing sui parlamentare regionali, nazionali ed europei affinché si arrivi ad un risultato condiviso che possa realmente cambiare le carte in tavola e avviare un nuovo modello di gestione del servizio idrico integrato Altrimenti faremo solo e soltanto chiacchiere per illudere la gente – concludono Picone, Vaccarello e Spataro – Noi non ce la sentiamo di prendere in giro i cittadini, ai quali dobbiamo dare conto e dire sempre e comunque la verità”.