“Che senso ha ridurre il Mandorlo in Fiore ad una semplice e improduttiva sagra paesana. Ad una manifestazione fine a sé stessa. Tanto vale destinare la somma per fronteggiare le inefficienze legate ai servizi turistici”.

Il consigliere comunale del gruppo “Uniti per la Città”, Pasquale Spataro, rileva: “anche questa edizione è all’insegna dell’approssimazione in tema di promozione e valorizzazione dell’evento. Nessuna adeguata campagna pubblicitaria preventiva e capillare – sottolinea Spataro – è stata avviata sul territorio nazionale per stimolare e trascinare ad Agrigento turisti e visitatori da altre parti del Paese. Io stesso all’amministrazione attiva avevo proposto, in sintonia con le associazioni di categoria, un pacchetto con spot da mandare in onda in emittenti televisive a copertura regionale. Tutto a costo zero per le casse comunali. Ma è stata lettera morta. Adesso la Sagra del Mandorlo, assieme al Festival Internazionale del Folklore, è alle porte, ed è stato reso noto, per grandi linee, il programma che conoscono e conosceranno, ahimè, solo gli agrigentini ed una limitata fetta di terra di Sicilia. Diversamente, per il ritorno economico a beneficio del nostro territorio purtroppo bisognerà aspettare ancora. A questo punto allora – conclude Spataro – sarebbe opportuno, facendo prevalere il senso di responsabilità, guardarsi in faccia per valutare seriamente se non sia il caso di fermare una Sagra che è destinata ad essere confinata tra le mura domestiche o giù di lì. E quindi investire i soldi, circa 140 mila euro, in modo più proficuo ed efficace, ma non solo: investire anche il tempo, da qui al prossimo anno, nell’ottica di una pianificazione adeguata ed incisiva dell’evento Sagra in chiave promozionale”.