“Prima tappa in Commissione Pubblica Istruzione, poi subito in Aula”.
Il consigliere comunale di Agrigento del gruppo “Uniti perla Città”, Pasquale Spataro, traccia la road map per tenere accesi i riflettori delle istituzioni locali sulla vicenda Cupa, il cui futuro resta seriamente a rischio dopo la decisione dei due dei tre soci fondatori, ex Provincia e Camera di Commercio, di volere fare un passo indietro per mancanza di risorse.
“Il Comune di Agrigento non può essere lasciato solo in questa difficile partita – sottolinea Spataro – e allora il Consiglio comunale è chiamato a fare la propria parte per affrontare la questione, divenuta ormai molto delicata, che riguarda il nostro territorio, anche per il movimento che produce, e interessa il destino di numerosi studenti agrigentini. Nei prossimi giorni, essendo io il presidente, convocherò la Commissione di competenza, alla presenza della professoressa Immordino, che è alla guida del consorzio universitario, e di qualche altro componente del Cda, per approfondire la materia e per capire, assieme, la possibile via d’uscita. Successivamente, in tempi rapidi, chiederò la convocazione di una seduta aperta e straordinaria di Aula Sollano, alla quale invitare la deputazione agrigentina, che siede tra i banchi dell’Assemblea Regionale, un rappresentante del Governo Crocetta, il commissario straordinario dell’ex Provincia, il presidente dell’ente camerale, il sindaco Firetto, i vertici del Cupa e ovviamente il Rettore dell’Ateneo di Palermo, da cui il consorzio agrigentino dipende. Basta con le chiacchiere, servono i fatti che possono arrivare solo dopo un confronto serio, franco e costruttivo fra tutte le parti in causa. A mio avviso – conclude Pasquale Spataro – la soluzione sarebbe comunque da ricercare nell’autonomia finanziaria del Cupa, da specificare nella rivisitazione della convenzione con l’Unipa, che passerebbe attraverso la gestione totale e diretta delle entrate provenienti dal pagamento delle tasse annuali degli studenti e dalla piena disponibilità dei fondi versati dai soci”.