(AdnKronos Salute) – Un frullato di pere con spezie a colazione. Poi a pranzo un’insalata tiepida di spinaci con arance e semi di girasole. E infine a cena uno stufato di spigola con pomodorini dorati e peperone dolce. Il tutto accompagnato da una sangria alla melagrana o un frullato di mirtilli, banana e basilico. Sono alcune delle ricette proposte nel libro ‘La dieta anti-Alzheimer’, pubblicato dalle Edizioni Plan di Loreto (Ancona), e curato nell’edizione italiana da Fabio Piccini, medico e ricercatore in scienza della nutrizione. Il volume propone un vero e proprio ricettario per la prevenzione a tavola di questa patologia, facendo ricorso alle informazioni validate della ricerca scientifica più recente.
“Il segreto è tutto nella dieta mediterranea – spiega Piccini – che è forse il regime alimentare che, più di altri, riesce a fornire una protezione completa contro l’Alzheimer e a farlo in un modo decisamente delizioso per il palato. In questo libro cerchiamo di insegnare un nuovo modo di pensare al cibo e di cucinarlo, in maniera da garantire una protezione sicura al corpo e al cervello per gli anni a venire”.
‘La dieta anti-Alzheimer’ è stato scritto negli Usa da Marwan Sabbagh, neurologo geriatra direttore del Banner Sun Health Research Institute, e Beau MacMillan, chef del ristorante Sanctuary di Camelback Mountain. Le 250 pagine del volume si aprono con un’ampia panoramica su ciò che dice oggi la scienza sull’Alzheimer e sull’efficacia della dieta mediterranea come prevenzione completa contro questa patologia. Seguono poi le ‘ricette per la salute del cervello’, con 100 proposte di piatti facili e gustosi, suddivisi per tipo.
“Nonostante esistano fattori di rischio non modificabili, siamo comunque in grado di batterci per ritardare lo sviluppo della malattia – sottolinea Sabbagh – e uno dei metodi più efficaci che si conoscono consiste nel ripensare il modo in cui ci nutriamo”.
“Mangiare diversamente – assicura l’esperto – può aiutare il nostro cervello a funzionare meglio e, in ultima analisi, tener lontano l’Alzheimer. E così ho deciso di scrivere un libro che spiegasse alla gente in che modo la dieta può diminuire o viceversa aumentare i rischi di contrarre la malattia, e quali cambiamenti nelle scelte dei cibi possono essere messi in atto per ottenere benefici a lungo termine, sia per il nostro cervello, sia per il nostro corpo”.