Una lezione di ecologia particolare, diversa dal solito. Perché il testo di riferimento per far comprendere l’importanza del rispetto dell’ambiente a più di 200 studenti delle scuole superiori di Agrigento è l’enciclica di Papa Francesco, “Laudato sì”.
La particolare lezione è stata organizzata dall’associazione ambientalista Marevivo, delegazione Sicilia, all’interno del progetto Open Beach e ha coinvolto i liceali che hanno preso parte al convegno, realizzato nella sede del seminario arcivescovile di Agrigento. Ad aprire il momento di studio è stato, questa mattina, il rettore del seminario don Baldo Reina. Con il suo discorso ha parlato del legame tra scienza e religione per tutelare l’ambiente. Ed educare e tutelare devono essere dogmi comuni, che devono interessare tutti gli uomini della terra e tutte le istituzioni, da quelle politiche a quelle religiose.
Subito dopo l’associazione si è presentata al pubblico in sala, con il presidente siciliano di Marevivo Fabio Galluzzo. È stato lui ad illustrare l’impegno del gruppo che da più di trent’anni lotta per salvaguardare la biodiversità e la tutela del mare.
Subito dopo, l’intervento del prof. Boero che ha puntato il dito contro la programmazione didattica delle scuole che esclude l’ecologia come scienza educativa, mentre si da spazio allo studio dell’economia e delle regole di produttività.
Ha chiesto ai ragazzi se conoscessero il significato della parola Pil. Il pubblico in sala ha risposto di sì, ma non ha saputo cosa dire per definire la “biodiversità”. “Questa diseducazione umana nel rapporto con la natura può essere catastrofico”. E ha ricordato come adesso un altro papa dopo Giovanni Paolo II, che aveva detto che la terra si sarebbe un giorno ribellata contro l’uomo, porta una nuova enciclica in cui per trenta volte si utilizza il termine ecologia. Un testo dove la terra è definita come la “casa comune” dell’uomo, dove vengono spiegate con dovizia scientifica le leggi della natura e dove sollecita al rispetto e alla responsabilità.