“Ancora una volta c’è qualcuno che cerca di ricostruire in modo falso e strumentale la vicenda del licenziamento dei 13 netturbini da parte del RTI che dal luglio 2016 gestisce con un nuovo contratto la raccolta dei rifiuti solidi urbani”.
Lo dichiara l’assessore all’ambiente, Mimmo Fontana che prosegue: “Se dopo l’approvazione di una variante migliorativa ai sensi dell’art.10 del contratto da parte del comune di Agrigento i raggruppamento temporaneo d’imprese riassumerà gli operatori licenziati, vuol dire che l’amministrazione ha ben operato e, sin dal primo momento, ha avuto ragione a sostenere che nel contratto c’era la capienza per far lavorare tutto il personale che doveva transitare dalla vecchia alla nuova gestione. Va sottolineato, infatti, che la variante prevede addirittura un risparmio per il comune. Al contrario, sin dal giugno 2015 quando si aprì il tavolo di crisi in prefettura, sembrava che condizione essenziale perché le imprese mantenessero i livelli occupazionali fosse il rimpinguamento di circa 1,5 milioni del contratto.
I numeri non si possono discutere e stanno lì a chiarire, al di là anche della più faziosa interpretazione, che l’amministrazione ha fatto molto bene a rimanere ferma sulle sue posizioni senza spostarsi di un solo millimetro. Ciò non solo perché quanto richiesto era illegale, ma anche perché non corrispondeva al vero.
Non vi è stata alcuna controversia adesso superata e non è stato firmato alcun accordo (in un bellissimo film Moretti sosteneva che “le parole sono importanti”, quindi bisognerebbe evitare di usarle a sproposito). Gli uffici del comune hanno semplicemente approvato una proposta di variante, presentata dal gestore del servizio. Ci felicitiamo del fatto che tale modifica crei le condizioni per la riassunzione dei 13 netturbini licenziati, ma ci rimane un rammarico. Perché abbiamo dovuto attendere nove mesi per arrivarci?” conclude Fontana.
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