Animi distesi in sala stampa dopo il pari tra Akragas e Benevento. Non poteva essere diversamente: tutti oggi hanno vinto. Il Benevento di Auteri, che fa il salto di categoria, e l’Akragas di Rigoli che salva la categoria.

Il tecnico dei sanniti è il primo a presentarsi in sala stampa: “Abbiamo fatto ottime partite condite da ottime prestazioni. Abbiamo raccolto 18 risultati utili consecutivi. A Lecce non meritavamo di perdere, la squadra complessivamente ha fatto sempre partite importanti. Abbiamo sempre mostrato superiorità.

Voglio complimentarmi da siciliano con l’Akragas, con Rigoli ma anche con chi c’era prima – ha detto il tecnico – Noi abbiamo raggiunto un grande obiettivo. Un organico importante che ha giocato un buonissimo calcio. L’Akragas è riuscita a fare una lunga serie di vittorie consecutive. Conosco tanti giocatori e so che sono di valore. Il mio futuro? Abbiamo ancora due impegni da affrontare, poi ci sindrome ad un tavolo e decideremo”.

Per l’Akragas arrivano i complimenti del team manager giallorossa, Alessandro Cilento: “Non è facile andare sui campi avversari e ricevere un trattamento simile. Vogliamo ringraziare l’Akragas per come ci hanno trattato, persino per la torta che ci hanno offerto. Sono stati una società spettacolare, ci complimentiamo sia per il risultato sportivo sia per il trattamento nei nostri confronti”.

Poi è arrivato Pino Rigoli che, come sempre, ha voluto rimarcare l’importanza del risultato ottenuto, partendo dalla situazione trovata al suo arrivo, alle priorità da trattare. Inevitabile una domanda sul suo futuro: “E’ presto per dirlo, non spetta a me studiare la società, capire quali possano essere i programmi che si vogliono intraprendere”.

Chi ha messo un po’ di sale, è stato Dario Scozzari, responsabile dell’area tecnica dell’Akragas: “Non credo che in Rigoli si potesse leggere una sensazione tipica da “aria di addio” – ha detto Scozzari – semmai c’è una tensione che è durata dal primo giorno fino ad oggi, quindi ci può stare scaricare la tensione, ci può essere anche l’amarezza per non aver concluso il campionato con la vittoria casalinga. Purtroppo – ha proseguito – ho avuto l’ennesima riprova di come il pubblico non abbia risposto per come ci aspettavamo e questo mi fa pensare molto per il futuro. La squadra ha fatto un grande lavoro, tutti i componenti di questa società hanno profuso un grande impegno consentendo alla società di disputare un altro campionato. Ma se il pubblico non risponde, secondo me ha voglia di calcio. Credo che l’amarezza del mister dipenda da questo”.

“Non ho vissuto i primi mesi in seno a questa società, quindi non so se sono stati fatti degli errori di comunicazione – ha dichiarato Scozzari – I ragazzi, da quando hanno preso consapevolezza del loro valore, si aspettavano un “abbraccio” da parte dei tifosi. Mi dispiace che la gente non abbia capito i valori dei giocatori. Il calcio è fatto di risultati, il merito dei risultati va attribuito allo staff e ai giocatori. Una finale con il Benevento mi aspettavo un entusiasmo maggiore. Forse non abbiamo voglia di grande calcio. Se io fossi il presidente di una squadra di calcio ci penserei seriamente. Lo sforzo che si fa è enorme, il calcio è diventato un’azienda, un’impresa. Uno dei componenti affinché una azienda vada avanti nel calcio è il pubblico. Negli anni passati questo non è successo, forse c’è una chiave di lettura che mi sfugge”.

“Dire se resterò è ancora prematuro. Se dovessi rimanere ripartirei da questo gruppo, ci vuole qualche innesto e si ripartirebbe con un anno in più di esperienza da parte di tutti. La squadra è stata bistrattata, ci aspettavamo di più. Se lo aspettavano sicuramente i ragazzi. Si sono spesi tutti per raggiungere l’obiettivo. Se siamo intelligenti rimaniamo agganciati al carro della Lega Pro che può rappresentare un rilancio per la città” ha concluso Scozzari.