Il diritto allo studio? Sulla carta, almeno. Oggi, infatti, l’Italia sta affrontando un periodo particolarmente complicato, soprattutto per quanto riguarda le sue università: problemi che diventano addirittura drammatici in regioni come la Sicilia. Secondo la ricerca annuale condotta dall’ESI, infatti, le università della Trinacria stanno diventando delle autentiche città fantasma: i giovani le evitano, le abbandonano e spesso preferiscono emigrare nelle altre regioni per conseguire un titolo di studio fondamentale per la propria carriera e per la propria vita.
Università siciliane: è fuga di cervelli
Tornando alla ricerca condotta dall’ESI, appare chiaro quanto le università della Sicilia stiano attraversando il momento probabilmente più buio della loro storia: oltre 60.000 immatricolazioni in meno rispetto al 2014, con i corsi di studio che, invece di progredire, diventano sempre più antiquati e non adatti alle professioni del futuro. Ma questo impoverimento di capitale umano va anche contro gli interessi economici della Sicilia stessa che, dicendo addio ai suoi cervelli, saluta anche la possibilità di tornare competitiva da un punto di vista commerciale. Un circolo vizioso che impoverisce soprattutto le famiglie siciliane, costrette a pagare cifre abnormi per mantenere fuori dall’Isola i propri figli. Eppure non tutto è perduto.
Gli atenei online e la mano tesa verso la Sicilia
Oggi il grande balzo in avanti delle tecnologie ci consente di sfruttare Internet per risparmiare tantissimi soldi e godere di alcuni servizi che, invece, ci sarebbero costati tantissimo denaro e altrettanta fatica. E questo vale anche nel campo della formazione: l’università telematiche, offrono infatti una serie di strumenti tecnologici perfetti per trasformare la didattica in qualcosa di più semplice e funzionale.
Prendendo come esempio l’ateneo telematico Uniscano, vediamo che fornisce piattaforme molto avanzate di e-learning, che permettono agli iscritti di seguire dal pc le lezioni in videoconferenza, oppure di visionarne le registrazioni 24 ore su 24. Come non citare, poi, la LIM (Lavagna Interattiva Multimediale): una superficie interattiva che consente allo studente di scrivere, disegnare e persino di condividere file e documenti. Da sottolineare inoltre che gli studenti non solo possono seguire le lezioni online ma c’è anche la possibilità di utilizzare strumenti multimediali in presenza, presso l’Università Niccolò Cusano, sede di Palermo: l’ideale per chi vive in Sicilia e allo stesso tempo non vuole rinunciare recarsi fisicamente all’università.
Università telematiche: dati e prospettive
La crescita delle università telematiche è continua, e non accenna a mostrare crepe in questo suo percorso di grande successo. E la testimonianza di questo boom arriva direttamente dai dati rilevati da Fondazione Res, secondo cui il 2016 ha visto il numero di iscritti alle università online aumentare oltre le 70.000 unità: un dato clamoroso, considerando che nel 2015 gli immatricolati erano circa 50.000. Ed il futuro? Non potrebbe essere più roseo: il passaparola e l’affidabilità di questo sistema didattico ha portato verso la nascita e l’affermazione di una scuola autenticamente 2.0. che autorizza a pensare all’università online come l’università del futuro.