“E’ uno scandalo politico che sottomette la città al benestare di un unico uomo solo al comando. Si azzeri immediatamente l’Ufficio di Presidenza dal quale non ci sentiamo garantiti né per la sua formazione interna né per la sua evidente poca fattività ed imparzialità”.
Unanime la voce dei consiglieri di minoranza al Comune di Agrigento. Un muro contro muro, quello con la maggioranza, che destabilizza i fedelissimi del primo cittadino, Lillo Firetto, che nelle ultime sedute non trovano la compattezza desiderata fino a non riuscire neanche a tenere il numero in aula.
“Una presidenza, quella attuale, – sottolineano i consiglieri di minoranza: rispettivamente, (PDR – S.F.) Nuccia Palermo e Salvatore Borsellino, (Forza Italia) Giovanni Civiltà, Giorgia Iacolino e William Giacalone, (Cinque stelle) Marcella Carlisi e Rita Monella, (Indipendenti) Gerlando Gibilaro, Pasquale Spataro e Nello Hamel – tra le più care della storia se pensiamo che il Presidente Catalano è l’unif co presidente ad aver ricevuto la piena indennità negli ultimi vent’anni costando al cittadino quasi 50.000 euro annui”.
“Una classe di solisti – insiste ancora l’opposizione – da una parte il Sindaco Firetto e dall’altra il Presidente Catalano, donna del nuovo centro destra e dichiaratamente legata alla maggioranza. Per il resto, il nulla. Infatti, nessun consigliere di minoranza è rappresentato all’interno dell’ufficio del quale fanno parte solo i consiglieri di Ncd e di Agrigento Rinasce. Di certo tale situazione non ci rasserena viste sia le ultime bocciature di chiusura fatte a mozioni prettamente di interesse collettivo sia la mancata risposta alla richiesta di relazione annuale del sindaco dove la presidenza era stata incaricata di incalzarne la pretesa già prevista da regolamento”.
I consiglieri concludono comunicando che qualora, vista la gravosa ed urgente situazione, non fosse ristabilita la rappresentanza delle minoranze si rivolgeranno direttamente al Prefetto Diomede e all’Assessorato agli Enti Locali.