Trasferta in contrada Calcarelle lunedì prossimo per la Commissione  alla Pubblica Istruzione di Aula Sollano. A mezzogiorno è in programma una seduta alla quale prenderà parte il presidente Gaetano Armao.

Ad annunciarlo è il presidente dell’organismo consiliare Pasquale Spataro.

“Era un impegno che avevo assunto un mesetto fa – spiega Spataro – e adesso, con le attività istituzionali riprese a pieno regime,  siamo nelle condizioni di avviare questo atteso e importante confronto con la nuova governance del consorzio. Sarà certamente il primo momento di interlocuzione.

Una tappa d’avvio per capire intanto, con numeri e carte alla mano, l’attuale e reale situazione economico-finanziaria del Cupa, alla luce anche delle recenti vicissitudini che l’hanno attraversato. Per la nostra città, che lo ospita, ma anche per tutto il territorio agrigentino, questa è una realtà che non ci possiamo permettere il lusso di fare morire. Rappresenta, infatti, uno dei pochi fari rimasti accesi  che proietta ancora, seppur in modo limitato, un fascio luce sul futuro dei nostri giovani e di riflesso illumina un anemico tessuto economico e dà respiro al segmento culturale.

Il presidente Armao dovrà fornirci ufficialmente delle risposte in ordine alle possibili e concrete, prospettive di rilancio  dell’Università di Agrigento. Perché di questo dobbiamo parlare. Accenderemo i riflettori ovviamente sull’ offerta formativa, sugli indirizzi accademici e sul ruolo del Cupa rispetto all’Ateneo di Palermo. In questa ottica – osserva Spataro – incoraggeremo la soluzione, già messa sul tavolo dal presidente Armao, di sganciare il Cupa dall’attuale gabbia, costituita da questo esclusivo rapporto di dipendenza dall’Università del capoluogo siciliano.

Si potranno attivare  altri proficui percorsi, sia a  livello isolano ma anche con altre realtà accademiche del Nord Italia, per ridare linfa e una nuova dimensione al Cupa, nella piena consapevolezza comunque – conclude il presidente della Commissione consiliare alla Pubblica Istruzione – che la nostra Università deve tenere vivo e stretto il filo col territorio e le sue peculiarità, sociali, geografiche, economiche, e quelle legate indissolubilmente alla cultura e alla storia. Per intenderci alcuni indirizzi e determinate facoltà dovranno rappresentare un punto fermo. Tutto questo sarà formalmente rassegnato ai vertici del Consorzio, con i quali terremo un costante rapporto di collaborazione istituzionale ”.