Clamoroso al Cibali. Mai espressione fu più appropriata. Si, perché per qualcuno non sarebbe mai potuta finire così. Il Catania di Lo Monaco e Rigoli doveva spazzare l’avversario e rilanciarsi in campionato.
E’ stata una partita sofferta, giocata dai ragazzi di Raffaele Di Napoli con il coltello tra i denti contro un avversario nettamente più forte e che, ai punti, avrebbe meritato anche la vittoria.
Invece nel calcio, siccome ci hanno insegnato che il pallone è rotondo, non sempre vince il più forte, capita anche che vinca chi la mette dentro.
E siccome l’Akragas ha tra le sue fila un giocatore che se tira da “quella mattonella” la mette dentro, ha vinto la partita proprio nel giorno in cui il Catania festeggia il suoi 70 anni dalla fondazione.
L’eroe del match è Matteo Zanini, il migliore in campo dei suoi, non foss’altro perché passerà alla storia per aver battuto il Catania nel “derby” con l’Akragas.
Da elogiare tutti i giganti biancazzurri che hanno stretto i denti e respinto le arrembanti azioni d’attacco del Catania.
Al gol di Zanini al Cibali è calato il gelo, 7280 spettatori increduli hanno iniziato prima a fischiare e poi ad applaudire la squadra di casa. Rigoli potrà recriminare per una rete annullata ingiustamente a Calil, per una traversa colpita da Di Grazia (poi sostituito nell’incredulità generale) e per una decina di azioni da rete confezionate dai suoi e sprecate a due passi da Pane che ci ha messo anche del suo.