“La Sagra del Mandorlo in Fiore è patrimonio della città. E’ una sorta di carta di identità che il Comune di Agrigento ha il dovere istituzionale, culturale e morale di custodire e di contribuire a produrre”.
Ecco perché il consigliere di aula Sollano di Forza Italia, Pasquale Spataro, lo bolla come “peccato mortale” il provvedimento adottato nei giorni scorsi dal sindaco.
“Firetto, dopo il voto dell’Ars con cui la Regione ha deciso di sottrarre ai Comuni i proventi derivanti dallo sbigliettamento dei siti archeologici, – sottolinea Spataro – ha indirizzato all’Ente Parco Archeologico una lettera, con la quale si tira fuori dall’organizzazione per l’edizione 2017. Certo per realizzare l’evento Sagra servono i soldi, questo è fuor di dubbio – osserva ancora il consigliere comunale azzurro – ma non per questo Palazzo dei Giganti è chiamato ad abdicare, a mettersi da parte, a fare da spettatore. Francamente non comprendo questa iniziativa del sindaco di volersi lavare le mani come pilato. Troppo semplice evidentemente, ma irrispettoso nei confronti degli agrigentini. Il Mandorlo in Fiore è un avvenimento di caratura internazionale, prestigioso, sentito, partecipato, che coinvolge l’intero territorio.
E se strutturato e programmato bene, con intelligenza, tempestività e strategia, rappresenta anche un importante volano per l’economia locale. Di fronte ad uno scenario di queste dimensioni – sottolinea Spataro – il Comune, seppur a secco di fondi, è tenuto, a mio avviso, ad offrire il proprio specifico contributo istituzionale, a dare un proprio indirizzo nell’allestimento delle iniziative che servono a promuovere e a valorizzare la sagra, anche nella sua connotazione di festa popolare.
Una caratteristica che non va perduta. Anzi, ove possibile, va sempre più rimarcata affinché il senso di appartenenza si rafforzi e consolidi. La macchina organizzativa, affidata dall’Ente Parco, sembra essere già al lavoro, ma fermo restando la professionalità e l’impegno del commissario Campo e del direttore Parello – conclude Spataro – la mia proposta, nell’ottica di una proficua e costruttiva collaborazione tra enti pubblici, è quella di recuperare il ruolo del Comune attraverso la presenza, all’interno dello staff individuato per la pianificazione della kermesse, di una apposita delegazione, la cui presenza sia garanzia di ulteriore e qualificata serietà, trasparenza e competenza nell’esclusivo interesse della città che rimane la sola e unica “proprietaria” della Sagra”.