“Un’invenzione firettiana bella e buona”.
Lo bolla così il piano straordinario di risanamento, varato dalla giunta di Palazzo dei Giganti, il consigliere comunale di Agrigento, Pasquale Spataro.
“Si tratta di uno strumento non contemplato dalla normativa in materia, – aggiunge – spacciato dall’amministrazione attiva come una sorta di soluzione miracolosa per fronteggiare le drammatiche criticità economico-finanziarie dell’Ente. Di fronte ad una condizione molto grave, che potrebbe portare seriamente alla morte, – sottolinea ancora l’esponente di Forza Italia – chi ha in cura il malato non può permettersi il lusso di prescrivere analisi e visite generiche. E’ chiamato piuttosto, conoscendo già la diagnosi, a procedere alla somministrazione di una terapia mirata ed efficace.
Mi chiedo allora – sottolinea Spataro – a cosa serviranno concretamente queste linee guida? E poi perché annunciarle attraverso i media, e non attraverso un confronto costruttivo, preventivo e nel merito dei provvedimenti da adottare con il Consiglio Comunale? Tra l’altro – ribadisco – non sono riconosciute da nessun protocollo ufficiale, oltre a risultare velleitarie e sterili per potere salvare l’agonizzante Comune di Agrigento. Il quadro è complesso e delicato, rispetto al quale andavano, e comunque vanno adottati, così come rilevato dalla Corte dei Conti, dei correttivi incisivi per riportare il bilancio verso una vita normale, dal momento che oggi soffre di una serie di patologie strutturali particolarmente pesanti: dall’esagerato accesso alla tesoreria per la liquidità, all’anemico recupero dell’evasione fiscale, passando per i costanti “infarti” legati ai debiti fuori bilancio. In oltre un anno e mezzo di cura firettiana non si sono visti miglioramenti, segno evidente di un totale fallimento delle politiche economiche di questo governo locale. Il sindaco e l’assessore al ramo prendano coscienza del flop e aprano il confronto con il Consiglio comunale, anche perché è l’’Istituzione preposta ad approvare questi provvedimenti di natura finanziaria. Siamo ormai a fine anno – conclude Spataro – e il bilancio di previsione 2016, viene ovviamente da ridere se la situazione non fosse drammatica, non approda ancora in Aula. Cerchiamo di salvare il salvabile e di non allungare l’elenco dei comuni in default. Ma non è certo buttando fumo negli occhi all’opinione pubblica che si corre ai ripari. Non è certo adottando misure palliative che si cambia il destino di un percorso che, così procedendo, sembra essere tristemente e mestamente segnato”.