“Salvaguardare i posti di lavoro è possibile. Così come è possibile confermare la riduzione dell’aliquota Tari, decisa da aula Sollano”.
Il consigliere comunale di Agrigento, Pasquale Spataro, torna a prendere posizione. E lo fa all’indomani della protesta promossa dai netturbini, il cui futuro sembra essere a rischio a seguito dell’annunciata volontà da parte dell’amministrazione Firetto di attivare, nell’ambito dell’attuale bando, la leva del cosiddetto quinto d’obbligo, procedendo ad un ribasso del 20% rispetto al costo complessivo del servizio di raccolta rifiuti. “E’ vero che il Comune ha la necessità di recuperare delle risorse per fare fronte anche al maggiore esborso legato al trasferimento della spazzatura nella discarica di Lentini – spiega l’esponente di Forza Italia – ma è altrettanto vero che ci sono altre efficaci soluzioni da potere mettere in campo, evitando così di dare il ben servito a una cinquantina di padri di famiglia e senza dovere ritoccare al rialzo l’entità della bolletta. Gli strumenti ci sono, vanno solo organizzati, pianificati e resi operativi. Mi riferisco, in particolare, alla raccolta differenziata, che nel nostro territorio non decolla.
Solo a Fontanelle è stata avviata una fase di sperimentazione, i cui esiti tra l’altro non sono esaltanti, frutto di una impostazione, messa a punto dall’amministrazione attiva, che presenta non poche falle e parecchi limiti. E tutto questo si aggrava e suona ovviamente come un paradosso – tuona Spataro – se si tiene conto che alla guida del competente assessorato c’è un esponente di primo piano di Legambiente. La differenziata, se strutturata bene, e diffusa capillarmente su tutto il territorio comunale – aggiunge il consigliere comunale azzurro – abbatterebbe sensibilmente i costi del servizio e di conseguenza non si determinerebbero discrepanze contabili e se ne gioverebbero quindi i contribuenti, in termini di risparmio, e l’ambiente in termini di pulizia e decoro. E in questa ottica non si agiterebbe neppure la forbice per tagliare posti di lavoro.
Va anche detto – puntualizza ancora Spataro – che il raggruppamento di imprese, che attualmente si occupa del servizio al Comune di Agrigento, ottiene riconoscimenti nel nord Italia per come gestisce la differenziata. Perché allora non “importare” questo modello? E poi, sempre in chiave di recupero fondi, – conclude Spataro – mi chiedo se Firetto e Fontana stiano realmente lavorando per dare riscontro all’annunciata volontà di chiedere il risarcimento danni alla Regione per come è stata condotta la vicenda in ordine alla scelta della discarica durante i mesi estivi. Anche questa sarebbe allora una strada da seguire, da battere convintamente per non fare piangere agli agrigentini le conseguenze della disastrosa gestione dell’emergenza targata governo Crocetta”