Consiglio comunale al vetriolo quello del 19 gennaio scorso. L’argomento che ha fatto riscaldare gli animi, tra i banchi dei consiglieri d’opposizione è stato il canone idrico dell’anno 2016.

Ma facciamo un passo indietro.

Come sappiamo, già nei mesi scorsi gli aragonesi hanno provveduto al pagamento del canone in questione, per un importo di 255,00 euro ad utenza.

Nonostante ciò, poche settimane fa, i cittadini si sono visti recapitare nuovamente delle bollette cosiddette di “conguaglio” del canone idrico per gli anni 2015 e 2016 per un importo di altri 111,00 euro.

La rabbia degli utenti, non tarda ad esplodere, perchè – a dire di molti – il canone era stato già saldato e non capivano il motivo di un ulteriore bollettazione.

Ma dopo pochi giorni, anche a seguito del forte dissenso manifestato dagli utenti aragonesi sulla questione, l’Amministrazione Parello fa retromarcia, e decide di annullare le bollette.

Per il Sindaco si è trattato semplicemente “di un errore nel calcolo delle fatture”.

Ma i consiglieri d’opposizione non digeriscono la giustificazione del Primo Cittadino e in Consiglio Comunale esprimono a chiare lettere, il loro forte disappunto sull’argomento.

Per il consigliere Rosario Salamone i conti non tornano, ponendo al Sindaco e alla sua Giunta un importante quesito.

“Ad Aragona – afferma il consigliere comunale – ci sono circa 4400 utenze. Tali utenze, hanno pagato per l’anno 2016 un canone idrico di 255,00 euro, facendo incassare al Comune circa 1.122.000 euro”.

“Ma per quanto è a mia conoscenza, posso affermare – continua Salamone – che il Comune di Aragona, paga annualmente alla società che fornisce il servizio idrico al nostro paese circa 380.000, 00 euro. Chiedo al Sindaco e alla sua Giunta se quanto ho affermato sia corretto”. “ E se fosse corretto, chiedo per che cosa sono stati impiegati la differenza dei soldi incassati ”.

Vaghe le risposte del Primo Cittadino e della sua Giunta alle domande poste da Salamone.

Secondo il consigliere Alfonso Galluzzo “Questa Amministrazione considera i cittadini aragonesi come un bancomat da dove poter attingere quando mancano i soldi. La trovata – continua il consigliere – di ricavare soldi dal canone idrico e per lo più degli anni passati, a mio avviso è una scelta scellerata e per niente legittima e tollerabile”.