“Sono rimasto da solo a portare avanti questo club, le sto provando tutte per cercare di non rovinare quanto di buono è stato fatto in questi anni. Sarebbe stato facile oggi dire: “Signori abbiamo scherzato, arrivederci e baci”. Ma io sono ancora qui, ci metto ancora la faccia ma ho bisogno di aiuto”.
Sono le parole di Silvio Alessi, intervenuto al termine della trasmissione televisiva “Solo Akragas” condotta su TVA da Enzo Nocera e Salvatore Barresi.
Il presidente del CDA, intervenuto per ultimo, ha avuto modo di replicare a chi lo aveva anticipato, attaccando persino i conduttori della trasmissione che invece, a nostro avviso, hanno avuto il merito di dare spazio a tutte le parti in causa.
In particolare a Giavarini, al quale ha contestato di non aver dato merito allo stesso Alessi di aver contribuito con una quota ben maggiore di quanto dovuto: “Per onestà intellettuale Giavarini avrebbe dovuto dire che questa società non è stata portata avanti solo con i suoi soldi. Alessi pur avendo quote per il 12% ha contribuito per il 43%”.
Ha risposto a Trupia, che contestava di non aver avuto mai voce in capitolo su alcuna decisione e ha dichiarato di aver messo mani al portafogli, così come gli altri soci di minoranza, nel marzo scorso. “Non è vero quanto afferma Trupia, ma non voglio scendere a bassi livelli per rispondere, non è mio costume” ha detto Alessi che infine ha rassicurato: “Non ci sarà sicuramente il fallimento contabile, se non si ottempera ad alcuni adempimenti entro marzo, si rischiano delle penalizzazioni che potrebbero compromettere un possibile ripescaggio.
Ho delle situazione che sto cercando di portare a buon fine. Ieri abbiamo inviato altri incartamenti agli imprenditori romani interessati all’Akragas. Sto cercando di coinvolgere non soltanto i grossi imprenditori ma anche piccoli imprenditori che ci potranno consentire di completare il campionato. Abbiamo bisogno di poche centinaia di migliaia di euro che potrebbero essere ancora meno se riusciamo ad ottimizzare il budget.
Farò in modo che Tirri torni sui suoi passi perché la sua figura è fondamentale. Se arriveranno nuove forze economiche si andrebbe a costituire un nuovo CDA con l’ingaggio di altre figure che potrebbero sostituirlo”.
Uno spiraglio per il futuro?