Da oggi iniziamo uno spazio settimanale che verrà curato da Antonio Prestia, consulente finanziario nonché collega giornalista, in cui saranno affrontati in maniera semplice e facilmente comprensibile principi e nozioni di educazione finanziaria in modo che ciascuno di noi possa meglio orientarsi nel mondo della finanza ed affrontare con più consapevolezza un aspetto del quotidiano che non va in alcun modo sottovalutato.A tutti voi, buona lettura, ad Antonio Prestia, buon lavoro!
Svolgendo la mia professione di consulente finanziario ho potuto appurare che molte persone non hanno ben chiari concetti e nozioni in materia finanziaria e, molto spesso, fanno confusione fra alcuni termini, significati, ruoli e competenze. E’ mia opinione che tale situazione dipenda molto dal mancato insegnamento nella scuola primaria dei principali elementi di educazione finanziaria ed in tale ottica, accettando la proposta rivoltami da Angelo Gelo, voglio mettere a disposizione dei lettori le mie conoscenze e la mia esperienza per rendere più chiari alcuni termini finanziari, a volte astrusi, con cui quotidianamente ci imbattiamo.
Prima di tutto, cosa s’intende con il concetto di educazione finanziaria?
A questa domanda ci viene in soccorso l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) che la definisce come “…un processo attraverso il quale i consumatori, i risparmiatori, gli investitori migliorano le loro capacità di comprensione dei prodotti finanziari e dei concetti che ne sono alla base…”.
Bene, con questa rubrica intendo, appunto, aiutare i lettori ad avere le idee più chiare ed a comprendere meglio alcune logiche finanziarie in modo che possano effettuare scelte consapevoli nel momento in cui avranno l’esigenza di risparmiare, investire o ricorrere al credito, seguendo un percorso logico che inizia con l’apertura del conto corrente e giunge alla pianificazione finanziaria.
Il principale contratto che lega i consumatori al sistema bancario è il conto corrente (c/c), strumento tecnico che permette di movimentare denaro con l’ausilio di diversi strumenti di pagamento, quali carte di debito (bancomat), carte di credito, prepagate ed assegni.
Il conto corrente può, a determinate condizioni personali e patrimoniali del correntista, essere “affidato” ovvero prevedere un fido da potersi utilizzare come facoltà di scoperto, che consente al titolare di effettuare operazioni oltre le proprie disponibilità, utilizzando il credito concesso dall’istituto di credito al quale corrisponderà un tasso di interesse per remunerare la somma utilizzata per il tempo di impiego, oltre ad una commissione, spesso in misura fissa, per il godimento del servizio.
In merito agli strumenti di pagamento voglio delineare le principali differenze fra carte di debito, carte di credito e carte prepagate.
Per carta di debito s’intende la tessera bancomat, ovvero la carta dotata di un PIN di cinque cifre con cui si possono prelevare banconote dagli sportelli automatici, presenti anche all’estero (di norma fino a 500 euro giornalieri e 1.500 mensili) ed effettuare pagamenti per acquisti di beni e servizi tramite apparecchi i POS (Point of Sales) in uso ormai in quasi tutti gli esercizi commerciali del mondo (solitamente fino a 1500 euro mensili, senza limite giornaliero). I costi di utilizzo del bancomat in fase di prelevamento di contante variano da istituto ad istituto, mentre il pagamento tramite POS è gratuito. Condizione necessaria per effettuare le suddette operazioni è la presenza di soldi sul conto corrente o la capienza del conto corrente in caso di presenza di fido.
Le carta di credito sono uno strumento di pagamento elettronico emesso da istituti di credito e di norma sono rilasciate ai correntisti ritenuti solvibili, che non hanno avuto protesti o comunque problemi di tipo finanziario, per il cui utilizzo non occorre che siano presenti fondi al momento dell’effettuazione dell’operazione di pagamento poiché l’addebito delle spese effettuate dal correntista in un mese solare viene effettuato a data fissa, solitamente il 15 del mese successivo. Mi spiego meglio. Se utilizzo la carta di credito per effettuare pagamenti nel mese di febbraio, la banca mi addebiterà il totale della spesa il 15 marzo. Alcuni istituti di credito emettono carte di credito con annessa funzione bancomat in modo da avere due strumenti di pagamento in uno.
Le carte di pagamento cosiddette “prepagate” rappresentano una particolare forma di strumento di pagamento poiché, a differenza delle carte di debito e di credito, in questo caso è il titolare a gestirne il plafond con il sistema della “ricarica”. Questa sostanziale differenza rispetto agli altri strumenti di pagamento di cui sopra è un vantaggio per chi deve incassare l’importo essendo garantito l’immediato accredito e, in pari tempo, anche il titolare è sicuro poiché è lui a decidere quanti soldi tenere sulla carta. Le carte prepagate hanno largo uso per le transazioni sui siti di acquisti on line proprio perché il credito disponibile è gestito dal titolare.
Antonio Prestiaantonioprestia66@gmail.com