L’Amministrazione Comunale di San Giovanni Gemini, guidata dal Sindaco Carmelo Panepinto, e l’intero Consiglio Comunale ha indetto sabato 8 aprile 2017 una manifestazione di protesta sulle condizioni precarie in cui versa la strada provinciale n° 26 che collega i comuni di tre province dell’entroterra (Agrigento, Caltanissetta e Palermo) con la strada statale 189 Palermo – Agrigento.
Era il 1998 quando le sollecitazioni e le proteste dei cittadini portarono l’ufficio tecnico della Provincia Regionale di Agrigento a redigere e far approvare il progetto di ammodernamento della SP 26, strada che collega i centri montani dell’entroterra sicano con la strada statale 189 Palermo-Agrigento. Vent’anni dopo a nulla sono servite le segnalazioni e gli appelli lanciati dalla popolazione dei comuni di Cammarata, San Giovanni Gemini e Santo Stefano Quisquina: la strada non ha mai subito alcun intervento sebbene i finanziamenti per avviare le procedure siano stati incassati dall’ex Ente Provincia da tempo, mentre i dissesti idrogeologici e l’usura trasformavano il manto sbriciolato in fossa, i dislivelli diventavano smottamenti, i crepacci dirupi.
Oggi la SP 26, unica via di collegamento di un territorio che fa dell’isolamento la sua più grande piaga, è una strada impraticabile e la quotidiana viabilità sia di mezzi leggeri che pesanti “è un attentato alla sicurezza degli automobilisti “ dichiara Carmelo Panepinto, Sindaco di San Giovanni Gemini. “Non sai mai se ci lascerai la vettura incastrata tra le dune di catrame e terriccio, nel tentativo di evitare le aree di manto franato”. Con il passare degli anni le sorti della Strada Provinciale 26 assumono un contorno parossistico: “La storia ha dell’assurdo. – aggiunge Liborio Giracello, consigliere di minoranza del comune di San Giovanni Gemini – La Provincia, con la determina determina n° 378 del 15 dicembre 2004, aveva approvato il progetto esecutivo relativo ai lavori di ammodernamento della SP26 per un importo di 2.623.894,61 euro contraendo così un mutuo con la Cassa dei depositi e dei prestiti.
“A seguito del nuovo prezzario regionale – continua Giracello – sarebbe stata necessaria però un’ulteriore somma di 903.704,00 euro, prevista nell’assestamento del bilancio provinciale 2004. Erano perfino iniziate le procedure di esproprio dei terreni utili all’insediamento dei lavori ma nessun tipo di intervento sulla strada dissestata si è mai realmente attivato nonostante la disponibilità finanziaria. Solo sporadiche azioni di contenimento, una sorta di rattoppamento del suolo stradale da spazzare via al primo passaggio di un mezzo pesante, utile più a tamponare la rabbia dei cittadini che a ripristinare un’adeguata viabilità.
A rendere ancora più paradossale la situazione, la notizia dell’estinzione del mutuo contratto: “Tra qualche mese l’intera somma avuta in prestito per per l’avvio dei lavori in attesa da vent’anni verrà finita di pagare interamente. Eppure ad oggi l’ammodernamento della SP26 non è mai iniziato e l’appalto non è mai stato affidato” aggiunge il Sindaco di San Giovanni, che spiega come l’amministrazione Comunale abbia sollecitato la messa in sicurezza di alcuni tratti di strada, divenuti impraticabili, riuscendo ad ottenere dal commissario Straordinario (nota n° 1606 del 12 marzo 2014) l’assegnazione 500.0000 euro. Ma neanche in questo caso non è mai stata avviata la procedura di gara.
In questi 19 anni di attese l’Assessorato Regionale alle infrastrutture e della Mobilità ha collocato la SP 26 al secondo posto nella graduatoria relativa agli interventi urgenti sulla viabilità regionale. Poco dopo la Giunta Regionale con la delibera n. 64 del 2015 ha ricollocato l’opera al decimo posto, motivando in questo modo la scelta: “trattasi di strada con limitazione al traffico e non di strada chiusa”.
Nel frattempo l’Amministrazione Comunale ha indetto una Conferenza dei Servizi presso la Prefettura di Agrigento durante la quale ogni ente ha dichiarato di attivare le procedure in riordine alle proprie competenze, ma ad oggi non è pervenuta alcuna comunicazione in merito. Perfino le comunità ecclesiali si sono fatte carico dei bisogni della propria gente sottoponendo agli organi istituzionali la necessità di una risoluzione definitiva e strutturale con immediata esecuzione e non con soluzioni “palliative”. “Ecco perché appare indispensabile una forte azione di protesta per scongiurare una situazione di reale pericolo e individuare eventuali responsabilità – conclude il Sindaco Panepinto – Sabato 8 aprile saremo in tanti a chiedere a gran voce a cosa sono serviti quasi tre milioni di euro se la strada provinciale percorsa giornalmente da migliaia di cittadini, ed unica via di collegamento dall’entroterra montano ai più grandi capoluoghi di provincia, rischierà di essere chiusa definitivamente per un progressivo lento disfacimento a cui si assiste immobili da vent’anni. L’appuntamento per il raduno è sabato 8 aprile, alle 10.00, al Bivio Tumarrano. Confido nell’adesione di tutte le comunità dei dintorni. È opportuno programmare tutte le iniziative possibili perché gli organi competenti possano avere la cognizione dell’importanza che l’asse viario SP26 ha per le comunità di San Giovanni Gemini e Cammarata e di come la chiusura di tale strada creerebbe un vero disastro economico e forti difficoltà sociali alle comunità”.
Aderiscono alla manifestazione il Prefetto di Agrigento Nicola Diomede, le comunità del territorio (Mussomeli, Catronovo di Sicilia, Santo Stefano Quisquina, Cammarata, San Giovanni), i partiti politici, le comunità ecclesiali, e tutte le associazioni di Cammarata e San Giovanni Gemini.