Torna a farsi caldo il fronte del comparto rifiuti ad Agrigento. Dopo l’intervento di ieri dei Cinquestelle locali, oggi è la Cgil Funzione pubblica che torna a parlare di “rischio concreto di licenziamento per decine di netturbini”.
“Con fatica – spiega il segretario provinciale Enzo Iacono e quello regionale Alfonso Buscemi – – si era raggiunto un accordo che prevedeva una ricollocazione del personale utilizzato nella nuova società che gestirà il servizio per i prossimi 5 anni. Se da un lato c’è stata la disponibilità di qualche sindaco che ha carenza di personale, dall’altro è previsto un pensionamento di alcuni lavoratori che avrebbe potuto assorbire quello che l’assessore Fontana ritiene essere un esubero. Naturalmente tutto ciò è possibile quando partirà il nuovo servizio nell’ambito dei nove comuni coinvolti; questo tentativo di accelerare i tempi, rischia ancora una volta di lasciare per strada 42 lavoratori. Noi non aspetteremo gli eventi per poi essere messi sul fatto compiuto”.
Il sindacato, chiede a questo punto l’intervento del prefetto dei vertici della Regione e del Dipartimento rifiuti per bloccare la gara ponte del comune di Agrigento per un affidamento temporanei dei servizi di igiene urbana nei Comuni della SRR Agrigento est.
“Ricordiamo e ribadiamo – aggiungono i sindacalisti Cgil – che per legge, non compete più alle Amministrazioni Comunali provvedere alla effettuazione di affidamenti diretti mediante ordinanza o mediate gare temporanee per la gestione del servizio di che trattasi. Tale prerogativa compete alla SRR in via ordinaria e al Commissario Straordinario. Pertanto chiediamo agli organi competenti, di intervenire per fare rispettare la normativa vigente impedendo alle Amministrazioni Comunali di intraprendere iniziative in merito, in contrasto con le citate disposizioni regionali, in materia di rifiuti e di procedere speditamente all’avvio della nuova gestione”.