(AdnKronos) – “Una vecchia storia. L’unica a pagare da anni è l’Italia perché l’Europa di migranti non ne vuole sentire parlare. Oltre le dichiarazioni di solidarietà nei confronti del nostro Paese non c’è nulla. Fatti non se ne vedono. E questa è l’ennesima dimostrazione”. Così il sindaco di Lampedusa, Salvatore Martello, che alle scorse amministrative ha battuto l’illustre uscente, Giusi Nicolini, commenta con l’AdnKronos l’esito del vertice di Tallinn e il fronte unito dei Paesi Ue nel bocciare la proposta dell’Italia di ‘regionalizzare’ l’approdo dei migranti tratti in salvo in mare nel Mediterraneo che, ora, vengono sbarcati all’85 per cento nei porti della Penisola.
“Per l’Italia è un fallimento – taglia corto Martello -. In questi anni abbiamo sempre detto sì senza ottenere alcuna condivisione da parte dell’Europa. Adesso che lanciamo l’allarme sul fenomeno non siamo credibili agli occhi degli altri Paesi”. Insomma secondo il primo cittadino l’Italia non fa altro che “lamentarsi” senza essere conseguenziale e di questo comportamento paga le conseguenze.
“Se è vero, come ha detto il ministro nei giorni scorsi che ‘il limite è raggiunto’, che non ce la facciamo più ad accoglierli bisogna fermarsi, se non ci sono più posti occorre chiudere i porti – dice il sindaco di Lampedusa -. E questo atteggiamento non può essere scambiato per mancata solidarietà”. In ogni caso, conclude Martello, è necessaria “un’operazione verità” sul fenomeno e “regole certe” per l’accoglienza.