I dolci della famosa signora “Bellamè” arrivano in dono a Papa Francesco. Non c’è aragonese che non conosca la signora “Bellamè”, la proprietaria della “Pasticceria Vaccarello” di Aragona.

Il suo vero nome è Giovanna, ma per tutti è la signora “Bellamè”.

Denominata signora “Bellamè”, perché non c’è cliente che entri nella sua pasticceria, e che lei non chiami con l’appellativo “Bellamè”. Tutti indistintamente. Una “viziosa gentilezza” nei confronti della propria clientela, che l’ha fatta diventare famosa ad Aragona e non solo.

Una clientela, che la simpatica pasticcera cura con amore e rispetto. Una clientela, che cerca di accontentare in tutto, anche nelle più stravaganti richieste.

Gentilezza, simpatia e soprattutto dolci sempre freschi e squisiti, sono stati il baluardo del suo successo.
Coadiuvata dalla figlia Maria, e da una affiatata squadra di aiutanti e pasticceri, la signora Giovanna, è divenuta oramai un’icona di garanzia di qualità.

Adesso, grazie all’associazione “Ama” (Auto Mututo Aiuto ndr) di Agrigento, i dolci della signora “Bellamè” sono arrivati in dono a Papa Francesco nel corso di una delle sue udienze.

L’udienza papale si tiene ogni mercoledì alle ore 10.30 nell’Aula Paolo VI (Sala Nervi), ma se vi sono molti pellegrini a volte si tiene nella Basilica di San Pietro o direttamente in Piazza San Pietro.

Quando si va in udienza è possibile portare dei doni al Papa e l’associazione “Ama” di Agrigento, ha voluto portare i dolci della signora “Bellamè”, la quale ne è rimasta particolarmente felice ed emozionata.